Pozzecco: «DiVincenzo o Thompson? Stavolta spero di essere più fortunato e poter scegliere»

Il CT dell'Italbasket Gianmarco Pozzecco ha parlato a La Stampa. Si parla del suo futuro e di EuroBasket 2025. "Errori? Ho fatto scelte un po' forzate, anche se i miei assistenti dicono che non mi devo sentire così responsabile. Per questi Europei mi focalizzerò su quelle caratteristiche imprescindibili degli Europei del 2022 e dei Mondiali del 2023. Una Nazionale deve essere il giusto mix tra il talento e la costruzione di un'identità di squadra. Vent'anni fa convocavi i migliori giocatori, li facevi giocare insieme e la cosa più o meno funzionava. Adesso no: serve il talento, ma c'è bisogno di un gruppo identitario. Per me Melli, anche per l'EuroLega vinta da protagonista al Fenerbahce, resta un punto di riferimento in tutte e due le voci".
Si torna a parlare anche della questione naturalizzati: ci sarà spazio in estate per uno tra DiVincenzo e Thompson? "Non dipende da me e nemmeno dalla Federazione ma dalla burocrazia. Stavolta spero di essere più fortunato e di poter scegliere, vediamo", ha detto Pozzecco, che sugli italiani in Serie A aggiunge: "Positive per alcuni giocatori e negative per altri: seguiremo sia le une che le altre. Mi sembra giusto che in Nazionale valga la meritocrazia, anche per me, mentre in Serie A non mi pare che regni dappertutto".
Previsioni per EuroBasket. "Non sono uno che spegne le speranze, tengo alta l'asticella: a quelli passati e ai Mondiali non abbiamo fatto male. Adesso, però, è quasi fantascientifico azzardare previsioni con squadre che possono essere ribaltate dall'ingresso dei "passaportati". Aver creato grande attaccamento a questa Nazionale ha un valore inestimabile. Ora, però, il sistema basket deve riscoprire e tutelare l'italianità, facendo giocare, crescere e responsabilizzare i nostri giocatori. Più italiani portano maggiore identificazione, anche nel calcio. Una volta lo zoccolo duro di un club era composto da italiani, quasi tutti top, che giocavano insieme. La difesa del Milan, ad esempio, era Tassotti, Costacurta, Baresi e Maldini. Ora, con il massimo rispetto, non vedo squadre con ossature di quel tipo e calciatori con quella personalità e qualità. Spalletti, o il ct di turno, cosa può fare?".