Eurobasket 2022 - Italia, Rick Fois "Cercheremo una medaglia l'anno prossimo"

Eurobasket 2022 - Italia, Rick Fois "Cercheremo una medaglia l'anno prossimo"
© foto di FIBA Basketball

Riccardo Fois, giovane allenatore 35enne con una solida carriera negli USA tra College e i tre anni ai Phoenix Suns, è stato protagonista con la Nazionale azzurra agli Europei di basket 2022 come assistente di Gianmarco Pozzecco. Le sue parole a La Nuova nell'intervista concessa a Mario Carta.

Eliminazione che brucia. Brucia sì, brucia tanto perché sai che i ragazzi sono stati perfetti, che si è creato un gruppo fantastico dentro e intorno alla squadra. Brucia perché ti giochi una partita degli ottavi come quella con la Serbia, la rigiochi con la Francia e fa male. Nel mio piccolo nella mia carriera ho perso tante partite difficili, e quando le riguardi vedi tante cose che non avresti voluto fare e invece contro la Francia abbiamo fatto tutto bene per tutti i 40 minuti. Non era destino.

Futuro. Quello che è stato costruito comincia a essere un gruppo forte e stabile che può allargare i suoi obiettivi. Quel che abbiamo fatto con la Serbia, a parte entrare nei quarti, è importante: è una delle squadre più forti mai battute dall'Italia in era moderna e questo ti dà consapevolezza, la dà ai tanti giovani che miglioreranno ancora, che stanno facendo un salto incredibile. Da Fontecchio a Spissu, da Mannion a Paiola, tutti. Non sono ancora all'apice della carriera, quindi... Quel che resta è che il prossimo anno si ripartirà per andare a prenderci una medaglia.

Degli arbitri. Fa parte del gioco, io sono abituato agli arbitri americani che sono un po' più comunicativi ma non abbiamo mai giocato pensando agli arbitri. Fischi a favore e contro non ci hanno impedito di fare partite fantastiche contro due grandi squadre.

Stile Pozzecco. Quello che ha sempre dato anche nei club. La sua sincerità, l'umanità e una fiducia vera, profonda nei ragazzi. Crede tantissimo nei suoi, tutto quello che dice e fa è vero in un mondo di giocatori sempre sul chi va là, che vivono ogni partita come se fosse questione di vita o morte. Invece Gianmarco ha portato voglia di stare insieme, di divertirsi, sfrontati e a testa alta. Siamo stati... diversi, ci guardavano con simpatia anche quando eravamo a tavola. Sembravamo una squadra di college. Lì quando perdi ti crolla il mondo addosso non per la sconfitta ma perché sai che non si starà insieme dal giorno dopo e ieri mattina questo l'ho rivissuto con l'Italia, il dispiacere di tornare a casa. Avremmo voluto restare, vedere le partite, mangiare insieme in quel ristorante.