LBA - Mancinelli "Nel derby non contano budget e titoli, ma solo vincere"

LBA - Mancinelli "Nel derby non contano budget e titoli, ma solo vincere"

Stefano Mancinelli è l'unico reduce dell'ultimo derby giocato in Serie A il 29 marzo 2009 tra Virtus e Fortitudo. Bologna, naturalmente o Basket City, dizione sempre alla moda ma ritornata prepotentemente d'attualità in questa seconda metà del 2019. Andrea Tosi e la Gazzetta vanno per l'intervista.

Vincente: 7 vittorie in 13 sfide. Veramente, conteggiando anche le mie esperienze a Milano e Cantù, sono in grande vantaggio con la V nera. Affrontare i "cugini" con la maglia Effe e con altre mi ha sempre dato grandi stimoli.

Il primo non si scorda mai. Purtroppo sì perché fu un massacro (24 marzo 2002: 94- 63 per la Virtus). Avevo 19 anni e ricordo il dominio assoluto di Ginobili. Giocai nell'ultimo quarto a partita finita. Ma col tempo mi sono preso le mie rivincite.

Il più bello. Quello deciso dal Poz, nella stagione successiva. Eravamo sotto di 15 quando Gianmarco entrò in campo svoltando la partita con assist favolosi.

Il derby. Il derby è "la partita". Non contano i budget, gli ingaggi, i curriculum, le bacheche. Conta solo quello che si fa nei 40' sul campo. Non importa se sei in Serie A o un Serie Z. Conta vincere e basta.

Duelli decisivi. È più facile che sia il contesto, tecnico, tattico e ambientale, a fare la differenza. Non ricordo di giocatori che abbiano deciso il derby superando il diretto avversario anche se in passato ci sono stati tanti campioni che hanno lasciato il segno.

Favorita. La Virtus è naturalmente favorita. La classifica non mente, ad oggi è la squadra migliore. E poi ha Teodosic, per me il più forte giocatore d'Europa.

Fortitudo. «Abbiamo altri obiettivi, vogliamo salvarci. Dovremo essere bravi a trasportare il clima del PalaDozza dentro al PalaFiera. Per noi un successo a Natale sarebbe tanta benzina per puntare altri traguardi.