Italia - Trainotti e l'Eurobasket "La Spagna non è da copiare"

Italia - Trainotti e l'Eurobasket "La Spagna non è da copiare"
© foto di FIBA Basketball

Quando l'Italia aveva il miglior campionato al mondo dopo la NBA e gli allenatori spagnoli venivano a studiare (e a copiare) le metodologie e gli allenamenti delle squadre nazionali azzurre probabilmente Salvatore Trainotti non c'era.

Ma certo è sicuro che studiare e copiare la Spagna che ci è passata non avanti ma sopra con un Caterpillar (dieci tornei nazionali nell'estate 2022 e dieci medaglie raccolte a livello giovanile e l'oro di Berlino della prima squadra lo stanno a testimoniare contro un bronzo dell'Italia) non occorre, come spiega nell'intervista a Piero Guerrini su Tuttosport.

Bilancio azzurro. "A livello di risultato bene: abbiamo fatto una qualificazione a Milano che ha catturato interesse. Ne siamo usciti col rammarico per la sconfitta con l'Ucraina, però battendo la Serbia abbiamo rimesso le cose in riga. Resta l'amarezza per la Francia nei quarti, perché sentivamo di meritare la vittoria. Alla fine credo che abbiamo ottenuto quello che in questo momento valiamo, però con la consapevolezza di avere margini, rafforzata dalle ultime due gare. E non vediamo l'ora di riprovarci.2

Il muro dei quarti. 2Se ci fermiamo sempre lì, significa che questo per ora valiamo. L'obiettivo è superare lo scolio. Avendo vissuto due casi credo che occorra arrivare ad avere la capacità di vivere questi momenti. E non mi riferisco all'ultimo minuto dove forse si poteva essere più cinici. Questo gruppo ha fatto due esperienze di livello, siamo fiduciosi che la prossima sarà diversa."

Giovanili, tasto dolente. Perché? "Non c'è mai una singola motivazione, l'analisi deve essere più profonda. Occorre un lavoro simbiotico con i club e tra i club, perché ne guadagnano tutti, le società e le nazionali. Occorre farlo in termini di reclutamento e gestione. Per riuscirci dobbiamo trovare un'unica identità tecnica che vada dalla Nazionale A fino ai più piccoli. In azzurro arriverebbero ragazzi pronti a giocare quel basket Ecco, un esempio spagnolo."

Opportunità per i giovani. "Restiamo in Spagna: a un certo punto i migliori vanno nelle squadre migliori e giocano tra loro. Noi dobbiamo offrire ai nostri ragazzi più opportunità possibili per competere ad alto livello e maturare una crescita tecnica e personale. Più volte possibile devono frequentare palcoscenici che facciano crescere. Sul tema stiamo riflettendo e presto presenteremo il progetto. Un campionato nazionale? Sarebbe la strada più semplice, ma non immediatamente percorribile. Alla fine, se andiamo a vedere, nelle nazioni più evolute i grandi club investono nei settori giovanili. Poi certo, sulla base, bisogna intervenire nelle scuole."

Senza copiare la Spagna. "No, però può ispirare: la Spagna conferma che solo programmando, lavorando con serietà e scegliendo persone in funzione del progetto, si ottengono risultati. La bellezza di questa vittoria e delle giovanili, è che dimostrano come attraverso il lavoro su un progetto, i risultati arrivano."