LBA - Perché Varese potrebbe essere costretta a ricorrere al tribunale del CONI

26.04.2023 09:09 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
LBA - Perché Varese potrebbe essere costretta a ricorrere al tribunale del CONI
© foto di FIBA.Basketball

L'ambasciatore della FIBA Luis Scola dovrebbe essere il 29 aprile a Manila nelle Filippine a presiedere il sorteggio dei gironi del prossimo Mondiale 2023, subito dopo che la Corte d'Appello federale possa riservare alla squadra di cui è presidente, la Pallacanestro Varese, la condanna alla retrocessione in A2 confermando la sentenza di primo grado provocata da un BAT, guarda caso, della FIBA. Tanto da mettere in dubbio la partenza dell'argentino per l'appuntamento nel Far East dal punto di vista logistico.

Una situazione grottesca. Una retrocessione in A2, sul campo o in tribunale non importa, cambierebbe lo status del club e conseguirebbe la perdita di tutti i contratti in essere con i giocatori da Caruso a Woldetensae, da Ferrero a Librizzi e Virginio, e con i coach da Brase a Galbiati. Distrutta così l'intelaiatura tecnica come quella societaria (il club dovrebbe diventare dilettantistico) e vanificato tutto il lavoro di rafforzamento, cominciando dalla trattativa Pelligra per finire alla richiesta di un posto nelle Coppe europee che pochi giorni orsono era garantito dall'invidiabile posizione in classifica.

Il Tribunale federale, come sappiamo, aveva rifiutato alla Procura l'ipotesi della retrocessione accontentandosi di una penalizzazione di 16 punti congrua a garantire il mancato accesso ai playoff. Ma nei fatti sufficiente a spingere Varese in fondo alla classifica in una maniera che due vittorie nelle prossime due gare (in casa con Scafati e a Bologna dalla Virtus capolista) potrebbero non essere sufficienti a salvarsi dalla retrocessione con una probabilità di oltre il 70% specialmente se Verona dovesse uscire sconfitta dalle sue gare.

Inoltre c'è la possibilità che il giudizio della Corte arrivi oltre il 13 maggio, dato che la questione è molto complessa e tocca gli interessi di tanti soggetti e quindi dovrà essere giudicata soppesando molti fattori. Se non avrà quel minimo di soddisfazione che i dietrologi di turno le stanno accreditando supponendo manovre federali a proposito, Varese potrebbe essere costretta a rivolgersi a quel Collegio di Garanzia del CONI e ci potremmo anche aspettare nel 2023-24 una serie A a 17 squadre.

Il Collegio però ha già affrontato, recentemente, un caso analogo. Quello relativo a una vicenda simile, un BAT non dichiarato e comparso a posteriori che ha riguardato una squadra di A2, l'Eurobasket Roma. Che è stata confermata colpevole e ricacciata indietro fino al primo campionato a libera iscrizione, cioè a ricominciare dalla Promozione. Se Varese dovesse adire un ricorso al CONI immaginiamo un percorso dalle conseguenze stravolgenti quale che sarebbe l'esito.

Ci domandiamo se per una pallacanestro italiana in crisi sia conveniente buttare a mare la splendida realtà che in poco più di un anno Luis Scola stava realizzando in una piazza cronicamente in crisi dopo lo scudetto della stella a parte un paio di exploit. La domanda è retorica, semmai ci conferma quanto affermiamo da anni, l'essere il basket tricolore nelle mani di troppi addetti ai lavori di scarsa capacità e parecchio dediti alla cura del proprio stipendio, non sapendo fare altro nella vita. Salvate il soldato Luis, pardon, El General Scola.