Sandro Gamba: "Armani, in Europa è un'altra musica con i playmaker"

Sandro Gamba: "Armani, in Europa è un'altra musica con i playmaker"
© foto di SAVINO PAOLELLA

L'Olimpia Milano verso il recupero dei giocatori infortunati, in una stagione chirurgica in questo senso visto che ha colpito i reparti dove c'era meno scelta di giocatori. Come ogni martedì, ritornano le considerazioni di Sandro Gamba sulle pagine dell'edizione locale de La Repubblica. Ecco l'intervento.

"Due playmaker. Veri, non guardie che si adattano al ruolo. La costruzione dell'attacco dell'Olimpia è stato il principale punto debole della stagione. Non irreparabile ­- qualche partita l'hanno vinta, qualcuna l'hanno giocata bene per larghi sprazzi -­ ma ha pesato eccome. Ed era finalmente ora che questo buco fosse colmato. Che siano Napier e Pangos, o uno dei due insieme a Mitrou­Long, comunque giocatori che sanno trattare il pallone e far uscire dalla nebbia i proprio compagni.

Non credo sia un caso se la produzione offensiva dell'Armani nelle ultime partite sia migliorata per numero di punti e percentuali di tiro. Stiamo vedendo minuti di attacco brillante, un Forum sempre caloroso (e molta meno gente che mormora), un assetto più compatto. Mi riferisco a quello senza pivot, che Ettore Messina sta perseguendo con convinzione: se non hai uomini d'area potenti -­ al massimo tecnici o agili come Davies e Hines - l'alternativa è la mobilità.

Voigtmann può essere la chiave: i suoi 212 centimetri coprono l'area, i suoi piedi sono rapidi, è un lungo difficile da marcare, capisce il gioco e sa muoversi con intelligenza. Improvvisamente l'abbondanza di uomini in squadra è diventata effettiva. Le degenze finiscono, gli assenti tornano a poco a poco in forma, il problema diventa quello delle scelte e dell'assemblaggio dei quintetti. Problema benedetto, che solo l'Olimpia e la Virtus possono permettersi in Italia.

E l'EuroLeague? È finita o è rimasto qualcosa da coltivare. La coppa, questa formula di coppa, è lunghissime e finché non si arriva a 34 partite sarà bene non fare i conti, le cose possono sempre cambiare e da malissimo all'improvviso può andare benissimo, e viceversa. Di armi, a Milano, non ne mancano: compresi Pippo Ricci e Stefano Tonut, due che faranno poche volte i titoli dei giornali, ma la consistenza fìsica per reggere un livello duro come quello l'hanno sempre avuta, e ora stanno trovando la continuità di rendimento e la convinzione nei propri mezzi.

Starò molto attento a cosa succederà stasera a Valencia. E ancora più concentrato, comunque vada, alla sfida sulle lavagnette di giovedì. Messina contro Obradovic. Il meglio che c'è stato in Europa negli ultimi vent'anni, forse trenta. Accoppiamenti, quintetti, mosse tattiche, letture, aggiustamenti: siamo praticamente all'accademia. Vedremo tutto e il suo contrario. Roba da intenditori."