- Andrea Capobianco due mesi dall'impresa: «Non si vince se non si è grandi persone»

Andrea Capobianco due mesi fa ha guidato l'Italbasket femminile a una storica medaglia di bronzo a EuroBasket, la prima dopo 30 anni. Ne ha parlato con Eduardo Lubrano per PB, di seguito un estratto (l'intervista completa sul nostro magazine Stepback, abbonati, sostieni il nostro lavoro e leggi tanti contenuti esclusivi): "Scritto e detto tutto? Non lo so. Certo ho letto moltissimo in questi mesi. Credo che la cosa importante sia ribadire due concetti fondamentali. Il primo è la grande coesione che c’è stata dentro la squadra e con tutto il movimento femminile. Questo ci ha permesso ci lavorare con serietà ma anche – il secondo aspetto importante – con grande semplicità. Puntando molto, oltre gli aspetti tecnici, sui valori umani: non si vince se non si è grandi persone. Tutte hanno dimostrato di saper fare un passo indietro per il bene della squadra. Un esempio per tutti: nella partita con la Turchia tutte le giocatrici hanno compreso l’importanza di cercare Lorela Cubaj in post basso. Da lì è arrivata la vittoria perché ci ha permesso di cambiare faccia alla partita. La preparazione mentale delle partite ci ha aiutato anche perché un grande contributo è arrivato da chi ha saputo aspettare il suo momento partendo dalla panchina".
Cosa aspettarsi dai campionati che stanno per iniziare: “Formazione e crescita mentale. Mi aspetto che tutte le giocatrici di A1 ed A2 crescano dal punto di vista mentale. Mi aspetto che ogni partita, anche quelle segnate in partenza per la disparità dei valori in campo, siano un modo per crescere da quel punto di vista oltre che tecnico. La forza mentale fa la differenza ed ogni partita deve essere presa come un’occasione. E la predisposizione a questo tipo di crescita è una cosa che le giocatrici hanno come qualità decisiva. Faccio un esempio degli Europei. Una delle nostre regole difensive era quella di non lasciare campo aperto alla mano destra delle avversarie. Tutte si sono applicate e nessuna avversaria ha avuto vita facile a giocare con la destra. Ecco mi aspetto questa crescita dalle giocatrici”. Continua a leggere su Stepback.