A2 F:il Campionato più bello che c'è, il girone B
Futurosa Trieste beffata all'overtime: Alpo Verona vince 80-75
Le triestine sfiorano il colpaccio: partita equilibrata, ma nel finale la zona di Alpo e la precisione da tre condannano le padrone di casa. Le ragazze di coach Scala non erano mai state così vicine alla vittoria: intensità, gioco veloce e carattere non sono bastati contro un'Alpo Verona più lucida nei momenti decisivi.
Equilibrio nei primi due quarti
La partita si è aperta nel segno dell'equilibrio: nei primi due quarti nessuna delle due squadre è riuscita a prendere il largo. Il +6 con cui Trieste è andata all'intervallo lungo non poteva certo considerarsi rassicurante. A metà del terzo quarto, però, le padrone di casa hanno alzato i giri del motore: con un gioco aggressivo e rapido sono riuscite a staccare le venete, toccando anche il +13 e dando la sensazione di poter chiudere il match.
La zona di Alpo cambia tutto
Quando Trieste sembrava lanciata verso la vittoria, la difesa a zona di Alpo ha spezzato il ritmo offensivo delle giuliane. Le veronesi, pur tra errori e palle perse, hanno rosicchiato punto su punto fino a passare in vantaggio a metà dell'ultimo quarto. Qui è emersa Donati, che ha avanti riportato Trieste, ma una coriacea Soglia – tenuta in panchina per oltre 15 minuti – ha tenuto in vita Alpo, siglando anche il canestro che ha mandato la gara all'overtime.
Nel supplementare, i primi quattro minuti hanno rispecchiato l'andamento dei tempi regolamentari: Trieste provava a scappare, Alpo restava aggrappata. Ma nell'ultimo minuto, complice l'uscita per cinque falli di capitan Miccoli (comunque positiva la sua prova), le padrone di casa si sono spese.
Proprio i tiri da tre punti, che per tutta la partita erano stati il tallone d'Achille delle veronesi (7 su 28 fino a quel momento), si sono rivelati l'arma decisiva nel finale.
Le protagoniste
Per Alpo ottima prestazione del quintetto base, con Peresson in doppia doppia. Tra le file triestine spiccano Donati, oramai una realtà, Miccoli e Katshitshi, tutte e due autrici di una doppia doppia e di una prova generosa.
Prospettive
Quella contro Alpo è la quarta sconfitta consecutiva per Trieste, ma non deve essere letta in chiave totalmente negativa. La squadra ha mostrato gioco, ritmo e personalità. Serve solo maggiore continuità, meno falli e più freddezza nei momenti cruciali. La strada è quella giusta: la crescita è evidente ei frutti, presto, arriveranno.
Futurosa Trieste - Alpo Verona 75-80 (dts)
MVP: Peresson (Alpo)
Top Trieste: Donati, Miccoli, Katshitshi
Le marchigiane si allungano nella ripresa e piazzano il colpo esterno. Zanetti (23) unica in doppia cifra per le venete. Non riesce a sfatare il tabù casalingo il Rovigo, che al Palabramante incassa la seconda sconfitta interna stagionale contro una Matelica sempre più lanciata nelle zone alte della classifica.
I primi cinque minuti sono un concentrato di buon basket: botta e risposta, ritmo alto e belle giocate da entrambe le parti. Poi gli attacchi si calmano, ma la partita resta equilibrata, fino a un piccolo allungo delle padrone di casa nel finale del secondo quarto.
La ripresa inizia nel migliore dei modi per le rovigiane, che toccano il +7, massimo vantaggio della gara. Ma da lì Matelica cambia passo: la difesa si chiude, l'attacco diventa più fluido e sotto canestro Pilakoute fa la differenza.
Nel quarto periodo le marchigiane tengono sempre la testa avanti, mentre Rovigo sembra perdere fiducia e lucidità offensiva non trovando le spaziature giuste e soluzione adeguata . La zona di coach Pegoraro nel finale produce qualche recupero, ma in attacco le soluzioni scarseggiano. Solo Zanetti, autrice di 23 punti, resta all'altezza della situazione.
Matelica conferma la sua solidità corale: tutte a referto, tutte utili. Brillano le solite Gramaccioni, Cabrini e Pilakoute, ma una menzione speciale va a Chiovato, efficace nei momenti delicati. Per Rovigo una battuta d'arresto che può starci contro un'avversaria di alto livello, ma che lascia qualche perplessità: è infatti venuto meno quel gioco spumeggiante che aveva contraddistinto le scorse uscite. Toccherà a coach Pegoraro ritrovare presto entusiasmo e fluidità per ripartire.
Cagliari–Ragusa 59-65 — Derby tra isole, ma la spuntano le siciliane
Le ragazze del Cus Cagliari lottano fino alla fine, ma Ragusa torna a vincere dopo lo stop casalingo. Derby intenso e combattuto tra Cagliari e Ragusa, vinto dalle siciliane al termine di una sfida che ha messo in mostra il carattere e la tenacia delle universitarie sarde. Il Cus, nonostante una panchina cortissima (solo cinque giocatrici a referto), ha resistito con orgoglio di fronte a una formazione f isicamente devastante come quella iblea.
Ancora una volta, il finale porta la firma di Bovenzi: i suoi “cinque minuti di fuoco” – ormai ribattezzati “Bovenzi time” – hanno tenuto in vita le cagliaritane, ma stavolta non sono bastati per completare la rimonta. La play laziale ha comunque trascinato la squadra con giocate di grande qualità e personalità.
Buone prove anche per Piedel e per Salvemme, mentre Peric si è fatta sentire più sotto le plance che nel tabellino punti. Da segnalazione inoltre il positivo rientro di **“Sconsi”**, autrice di 15 punti e tanta energia.
Dall'altra parte, da segnalazione il positivo rientro di “Sconsi”, autrice di 15 punti e tanta energia. Ragusa ha ritrovato certezze dopo il passo falso dell'ultima giornata. Sotto canestro, le solite Labanca e Johnson hanno dominato, garantendo presenza fisica e punti pesanti. Le siciliane si confermano squadra solida, ma lasciano ancora l'impressione che il loro vero potenziale debba ancora emergere del tutto.
Ancona stringe i denti e batte Treviso 67-62
Le marchigiane la spuntano nell'ultimo quarto: decisivi Mbaye, Zanetti e Fiorotto
Sfida ad alta tensione ad Ancona, dove si affrontavano due squadre appaiate in classifica e determinarono a dare una svolta alla propria stagione. Ne è venuta fuori una partita equilibrata e combattuta fino all'ultimo quarto, quando le padrone di casa hanno trovato l'allungo decisivo.
Le marchigiane, prive di Bremaud — assenza pesante nel loro scacchiere offensivo — hanno comunque saputo restare in partita grazie a una prova di carattere. Treviso ha condotto per lunghi tratti, ma senza mai riuscire a chiudere i conti: l'inerzia è cambiata nel finale, quando Ancona ha piazzato un parziale del 19-11, ribaltando tutto e conquistando una vittoria preziosa.
Tra le protagoniste spiccano Mbaye, Zanetti e Fiorotto, quest'ultima decisiva anche sotto le plance con rimbalzi fondamentali nei momenti chiave, MVP della partita. Per Treviso buone prove della solita Prete e delle straniere Jacquote e Falenczyke, ma troppo poco per evitare la sconfitta.
Con questo successo, Ancona muove la classifica e dimostra ancora una volta di saper reagire alle difficoltà, anche senza una delle sue punte di diamante.
Vicenza ancora beffata: Bolzano passa 63-62 dopo un supplementare
Le biancorosse cedono nel finale: seconda sconfitta all'overtime e vittoria che sfuma a un passo. Vicenza torna a casa con l'amaro in bocca: ancora una volta la vittoria sfugge sul filo di lana. Le venete si arrendono 62-63 a Bolzano dopo un tempo supplementare, la seconda beffa consecutiva oltre i quaranta minuti. In classificazione restano ferme al palo.
Nel finale sembrava fatta: Vicenza era avanti di quattro punti con un tiro libero aggiuntivo grazie a Smorto, autrice di una doppia doppia da protagonista assoluta. Al suo fianco, ottima anche Cavazzuti, anch'essa in doppia doppia, Smorto sarebbe stata probabile MVP se solo fosse arrivato il successo.
Invece, il titolo di migliore va a Cecili, unica bolzanina in doppia cifra e decisiva con gli ultimi canestri del sorpasso. L'incontro, per larghi tratti, è stato un equilibrio continuo — “come due vecchi amanti abbracciati nel punteggio”, senza che nessuna delle due squadre riuscisse mai a staccarsi.
Da segnalazione, tra le altoatesine, il rientro di Malintoppi, che ha dato solidità al gruppo, ei 10 rimbalzi di Egwoh, simbolo di una prestazione corale e concreta degli ospiti. Per Vicenza resta la delusione, ma anche la consapevolezza di potersela giocare alla pari. La vittoria, ormai, sembra solo rimandata.
Alcamo fa tremare la capolista, ma Umbertide la spunta nel finale : 66-69
Le umbre soffrono più del previsto: decisiva Amatori nel concitato finale. Super Gianangeli, pubblico da applausi ad Alcamo. Doveva essere una trasferta sulla carta agevole per la PF Umbertide, invece al PalaTreSanti va in scena una partita tutto cuore e orgoglio da parte di Alcamo, che sfiora l'impresa contro la capolista prima di arrendersi nel finale.
Le siciliane partono con intensità e mostrano da subito un gioco corale ritrovato dopo le ultime opache uscite. Solo nel terzo quarto si smarriscono, concedendo troppo alle umbre che sembrano poter archiviare la pratica. Ma nel finale, sospinte da un pubblico caloroso e numerosissimo – da tutto esaurito e tifo alle stelle – le padrone di casa rientrano prepotentemente, arrivando addirittura a mettere la testa avanti di un punto.
Ci pensa però Amatori, con il sangue freddo delle grandi, a firmare il canestro decisivo che vale la vittoria per Umbertide. Una vittoria più sofferta del previsto, ma che consolida il primato in classifica.
Tra le umbre spicca la prestazione monstre di Gianangeli, autentica dominatrice sotto i tabelloni: 22 punti, 15 rimbalzi e 32 di valutazione per lei, una prova da incorniciare. In casa Alcamo, applausi a scena aperta per Nikolic, Hajdin e l'ex Schena, ma più in generale per un collettivo che ha saputo rispondere con orgoglio e determinazione.
MVP Gianangeli e per Alcamo il pubblico