LBA - Budget, errori, retrocessione: cosa attende la Vuelle Pesaro in A2

LBA - Budget, errori, retrocessione: cosa attende la Vuelle Pesaro in A2
© foto di Comuzzo/Ciamillo

Dopo 26 anni la Victoria Libertas Pesaro retrocede in A2. La sentenza era praticamente scritta già da una settimana, e le notizie provenienti da Treviso e Pistoia ieri durante lo svolgimento delle gare hanno preceduto e accompagnato la sconfitta della squadra a Venezia. Dove dalla tribuna riservata agli ospiti i tifosi pesaresi alla fine hanno mostrato un grande lenzuolo con una scritta che indicava chiaramente agli autori di questa annata di togliere il disturbo. 

Parole del Resto del Carlino locale, che sono comprensibili. Motivi della retrocessione ce ne sono diversi. Primo: il budget, che si dice essere di 4,5 milioni, è risicato per una stagione di serie A e non ammette errori e distrazioni. Che sono la voce numero due. Schilling si è presentato come giocatore non della stazza adeguata e per di più afflitto da problemi fisici; McCallum un playmaker buono cacciato via e Bamforth altra vittima di problemi fisici non risolvibili per le necessità del club.

La sostituzione del coach strada facendo con Sacchetti ha amplificato gli errori di ingaggio per Ford e Bluiett, non fisicamente idonei a un campionato come si è dimostrato questo 2023-24. Anche la filosofia tecnica di giocare senza pivot di ruolo prendendo schiaffi sotto i tabelloni a tutti i giri. Ultimo ieri a Venezia, con 11 rimbalzi presi in meno rispetto ai padroni di casa. Un disastro complessivo che era ben evidente strada facendo.

Per la Vuelle adesso si pone il solito problema delle retrocesse, ovvero quello di ricostruire praticamente da zero. I contratti dei giocatori italiani sono in scadenza; in serie A2 si gioca con 8 italiani e due americani e per esempio la forza di Cremona nel 2022-23 è stata quella di aver mantenuto il gruppo retrocesso. Sarà possibile per Pesaro trattenere Tambone e Totè? In aggiunta, fa notare il Carlino, c'è il problema dell'impianto. La Vitrifrigo Arena con i suoi 11 posti rimane grande, dispersiva e costosa. E in città un altro palasport omologabile per la serie A2 non esiste.

Come non bastasse a questo punto, con le dimissioni del gruppo dirigenziale del club, dovrebbe essere il Consorzio, nella persona di Franco Arceci, a prendere le redini della situazione. La piazza (vedi striscione) ha chiesto un cambiamento epocale per cui è lecito attendersi l'individuazione di nuove figure e di nuovi budget - ma costando la A2 molto meno per essere competitivi occorrono molti meno soldi. La caccia al nuovo presidente può dirsi già cominciata.