LBA - Come cambiano le misure a favore degli atleti impatriati nel basket
L'agevolazione per gli sportivi impatriati non sarà più applicabile ai redditi inferiori al milione di euro (e per gli atleti under 20) a partire dal periodo d'imposta in cui la legge di conversione del dl n. 21/2022 entrerà in vigore, e quindi dal corrente anno. Questo allo scopo di salvaguardare la valorizzazione degli atleti provenienti dai vivai nazionali.
Il beneficio consiste nella riduzione al 50% del reddito imponibile derivante da rapporti di lavoro sportivo. Da quest'anno sarà subordinato alla verifica di due condizioni. La prima è legata all'età dell'atleta, che non potrà essere inferiore a vent'anni; la seconda all'ammontare del "reddito complessivo" allo stesso attribuibile, quantificato in un milione di euro oppure in mezzo milione di euro a seconda della data in cui la rispettiva federazione e le singole leghe hanno ottenuto la qualificazione professionistica (entro l'anno 1990 o successivamente). Quest'ultimo è il caso della pallacanestro italiana, che ha raggiunto il professionismo soltanto nel 1994.
Tutto questo in un contesto che muterà a breve con la riforma dello sport. Come ricorda l'articolo di Michele Damiani su Italia Oggi, la legge delega e i successivi decreti legislativi, tra le molte novità per il settore, introducono la definizione di lavoratore sportivo: "colui che, senza alcuna distinzione di genere e indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico, esercita l'attività sportiva verso un corrispettivo al di fuori delle prestazioni amatoriali".
Di fatto viene posta fine a quei regimi agevolativi propri del dilettantismo che hanno caratterizzato lo sport italiano dal 1981 (anno di entrata in vigore della legge 91) ad oggi. Quindi, discipline come la pallavolo o il tennis, potrebbero trovarsi con l'aggravio dei costi per i compensi di atleti e operatori e l'esclusione dal regime agevolato, dedicato solo alle federazioni professionistiche.
Il decreto legislativo 36/2021, quello attuativo della delega per la parte dedicata al lavoro sportivo, è da tempo sotto l'occhio del governo, che dovrebbe produrre un provvedimento correttivo prima dell'entrata in vigore del dlgs (prevista, ad oggi, per il 1° gennaio 2023). L'intervento dell'esecutivo potrebbe ridefinire il rapporto tra professionisti, dilettanti e la nuova figura degli amatori (inserita sempre dalla riforma).