La ripresa è durissima per gli uomini di Tiago Splitter: 0/10 al tiro e cinque perse in avvio, Phoenix si allarga fino al +17 (63–80) e poi scava oltre i venti con la firma di Jordan Goodwin a fine terzo.
I Suns brillano nei dettagli: Ryan Dunn piazza 5 recuperi, Oso Ighodaro porta energia, Collin Gillespie si mette in luce nel garbage time (19 punti, 6 assist). Ultimo quarto di gestione: piano di gioco rispettato, Blazers mai in grado di rientrare.
Suns autoritari a Portland: difesa e ritmo, Booker guida il +17 sui Blazers
© foto di nba.com
Phoenix continua a sedurre: i Suns approfittano delle molte assenze dei Blazers e si prendono una serata tranquilla a Portland, chiudendo con +17.
Senza un creatore primario, con Deni Avdija adattato da play (19 punti con 7/17 e 5 assist) e Scoot Henderson, Damian Lillard e Holiday indisponibili, Portland fatica a costruire: 29 di Shaedon Sharpe, ma in larga parte da iniziative personali; chiudono con 24 assist e 19 palle perse. Phoenix alza la pressione per correre. L’indirizzo di Royce O’Neale e la presenza di Mark Williams al ferro spingono l’avvio ospite (7–16 al 4’).
Portland trova ossigeno con il two-way Caleb Love, autore del miglior primo quarto della giovane carriera (11 punti, 3 rimbalzi), abbastanza per compensare l’entrata in ritmo complicata del duo Sharpe–Avdija (5/15 nel primo periodo). In apertura di secondo quarto Portland torna a –1 ma spreca l’aggancio: tema ricorrente della prima metà, tra imprecisione da fuori e poca fluidità. Anche Phoenix non è perfetta dall’arco, ma l’intensità difensiva è costante e quando serve Devin Booker rimette la rotta. La risposta dei Blazers arriva con l’aggressività di Sharpe contro la zona dei Suns: in due minuti riduce da solo il gap e si va all’intervallo con tutte le opzioni aperte (61–64).
Senza un creatore primario, con Deni Avdija adattato da play (19 punti con 7/17 e 5 assist) e Scoot Henderson, Damian Lillard e Holiday indisponibili, Portland fatica a costruire: 29 di Shaedon Sharpe, ma in larga parte da iniziative personali; chiudono con 24 assist e 19 palle perse. Phoenix alza la pressione per correre. L’indirizzo di Royce O’Neale e la presenza di Mark Williams al ferro spingono l’avvio ospite (7–16 al 4’).
Portland trova ossigeno con il two-way Caleb Love, autore del miglior primo quarto della giovane carriera (11 punti, 3 rimbalzi), abbastanza per compensare l’entrata in ritmo complicata del duo Sharpe–Avdija (5/15 nel primo periodo). In apertura di secondo quarto Portland torna a –1 ma spreca l’aggancio: tema ricorrente della prima metà, tra imprecisione da fuori e poca fluidità. Anche Phoenix non è perfetta dall’arco, ma l’intensità difensiva è costante e quando serve Devin Booker rimette la rotta. La risposta dei Blazers arriva con l’aggressività di Sharpe contro la zona dei Suns: in due minuti riduce da solo il gap e si va all’intervallo con tutte le opzioni aperte (61–64).