Simone Fontecchio: «La Heat Culture è una cosa vera. Spoelstra? Il migliore»

19.11.2025 22:45 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Simone Fontecchio: «La Heat Culture è una cosa vera. Spoelstra? Il migliore»
© foto di Miami Heat

Simone Fontecchio si racconta e parla del suo arrivo in estate ai Miami Heat, dove nelle prime 14 gare della stagione ha prodotto 11.5 punti di media a partita con un incredibile 50% da tre punti. "Sono cresciuto con il mito dei Miami Heat, Pat Riley, D-Wade. Ora giocare qua è un sogno che si realizza per me. Quando ho saputo della trade ero contentissimo. In quei momenti quando hai una famiglia che tutti gli anni devono cambiare casa, abitudini, scuola, il primo pensiero va sempre a loro. All'inizio è sempre complicato, poi però a mente fredda uno è molto contento. Sono stato in tre città molto diverse. A Salt Lake City ci siamo trovati molto bene, un posto molto bello dove vivere. Detroit... Cosa mi mancherà? Niente (ride)", dice Fontecchio.

La Heat Culture è una cosa vera
"Ti fanno più di un discorso. Devo dire che è una cosa vera. Molte di queste franchigie NBA ci marciano sulle tradizioni, il passato... Invece qui c'è veramente uno standard da seguire, che tramanda in generazione in generazione. Si è fatto sentire dal training camp. Vengono a parlarti Haslem, Riley, Mourning... Quando vai in giro con l'anello, lui è sempre in giro con l'anello del 2006 e fa impressione. Da ragazzino la prima finale che ho visto con mio fratello di notte è stata proprio quel titolo con Wade e Shaq. La Heat Culture è qualcosa di reale che si respira veramente. Negli ultimi dieci anni non sono mai andati in lottery al Draft. Si parla molto di tanking, qui non esiste. Una cosa che da giocatore apprezzi, arrivare a febbraio per giocare per palline da ping pong non è carino. Quest'anno non siamo tra i favoriti, la gente non si aspetta chissà cosa faremmo. Ma la proprietà se lo aspetta, questa è una bella responsabilità".

Eric Spoelstra grande allenatore
"Spoelstra ha un aura importante, come dicono le nuove generazioni. Da fuori non ti rendi conto di come una persona allena realmente, quando arrivi a contatto con queste persone capisci come lavorano, è impressionante. Penso sia il miglior allenatore in NBA. Nella gestione delle partite, i dettagli, gli allenamenti... Tanta roba. Impressionante l'energia che ha giornalmente, in grado di trasmettere a tutti. Questa eccitazione che ha nei confronti della pallacanestro".