NBA - Steve Kerr riflette sul futuro: “Non è l’ultimo ballo con i Warriors”

La stagione NBA 2025-26 sarà l’ultima del contratto di Steve Kerr con i Golden State Warriors, ma il tecnico non ha fretta di decidere. Dopo undici anni alla guida della franchigia, Kerr ha dichiarato: “Una delle cose di cui sono consapevole è che nello sport, l’allenatore ha una data di scadenza. Se senti che non funziona più, allora è il momento di andarsene. Non credo che sia così. Al momento non ci siamo.” Il coach si sente ancora in sintonia con lo spogliatoio e con le stelle come Stephen Curry e Draymond Green: “Mi sento molto a mio agio con i giocatori. So che mi rispettano. Abbiamo un’ottima collaborazione.” Per Kerr, il futuro si deciderà nel 2026, ma intanto invita alla pazienza: “Non voglio parlarne adesso perché voglio vedere come mi sentirò tra sei mesi.”
Il tecnico ha spiegato che la decisione di non firmare subito una proroga nasce dal desiderio di valutare l’evoluzione personale e professionale: “Invecchiando, penso molto a cosa potrebbe spingermi a lasciare la NBA. Amo far parte di una squadra, ma la lunghezza della stagione inizia a farsi sentire. La vita entra in gioco, la famiglia, i nipoti.” Kerr ha anche escluso qualsiasi paragone con il “Last Dance” dei Chicago Bulls: “Da nessuna angolazione la vedo in questo modo. Curry, Green e Jimmy Butler hanno ancora due anni di contratto. Con i Bulls, tutti erano liberi alla fine della stagione. Era molto chiaro che era la fine.” La sua visione è quella di una squadra che, pur con stelle in fase matura, ha ancora margini per competere: “Non sappiamo se durerà uno, due o tre anni.” Il ciclo dei Warriors, secondo Kerr, non è finito: è semplicemente in evoluzione.