A2 - Di Paolantonio presenta l'infrasettimanale tra Sella Cento e Unieuro Forlì

In vista dell’anticipo della quarta giornata di serie A2 che si terrà mercoledì 8 ottobre alle ore 20:30 alla Baltur Arena, coach Di Paolantonio ha risposto alle domande sulla preparazione della partita e sulla reazione alla partita di venerdì sera.
Nel secondo tempo di Mestre si sono rivisti gli errori difensivi e offensivi che avevate già palesato contro Torino. Su cosa avete lavorato in questi giorni?
“Faccio una premessa: siamo solo alla terza partita di un campionato lunghissimo, 38 giornate e 70 punti in palio. Percepisco un senso generale di scoramento che reputo eccessivo, perché se il campionato scorso ci ha insegnato qualcosa è che i cavalli si vedono all’arrivo, non alla partenza.
È chiaro che vogliamo arrivare in fondo salvi, ma bisogna esserlo all’ultima giornata, non alla terza. Dobbiamo ridimensionare certe pressioni: siamo Cento, una squadra che lotta per la salvezza. Sappiamo di non aver fatto due buone prestazioni, ma abbiamo perso in casa contro un avversario più forte e fuori casa siamo a una vinta e una persa. Parlare di risultati oggi è prematuro. Sono arrabbiato perché a Mestre abbiamo perso un’occasione, e lo sono anche i giocatori. Siamo ancora un cantiere aperto: abbiamo recuperato due elementi importanti solo all’ultimo e serve tempo per ritrovare gerarchie e soluzioni senza andare nel panico.
Abbiamo lavorato sugli errori del secondo tempo, soprattutto in difesa, dove siamo calati e questo ci ha tolto lucidità anche in attacco. Abbiamo sbagliato tre layup e un tiro aperto nel quarto periodo, e messo poca pressione sui loro palleggiatori nei pick and roll. Su questo abbiamo insistito in palestra in vista di Forlì, un avversario durissimo, costruito per stare ai vertici, con grande esperienza e talento offensivo: dovremo fare una prestazione difensiva costante per 40 minuti.”
Forlì è una squadra molto esperta ma con un’età media piuttosto elevata; proverete ad alzare un po’ il ritmo e ad aggredirli, visto che hanno giocato domenica e hanno avuto meno tempo per recuperare? Questi due giorni in più per prepararsi possono essere un vantaggio?
“Sicuramente dobbiamo provare ad alzare un po’ i ritmi, come abbiamo fatto all’inizio con Mestre, perché ci permette di trovare più soluzioni. Detto questo, Forlì è una squadra che ama correre a prescindere dall’età media e ha ottime spaziature in contropiede. Noi dovremo essere bravi a controllare il ritmo, correndo quando ne avremo la possibilità, ma attaccando con ordine e muovendo meglio la palla rispetto a Torino e Mestre.”
La squadra stenta ancora ad essere squadra per tutta la partita; quanto sta mancando in questa fase iniziale un vero pivot di ruolo in grado di attaccare il ferro per dare un po’ di alternative ad un attacco troppo intestardito dalle soluzioni individuali degli americani?
“Non ci sta mancando un pivot di ruolo, perché abbiamo tre giocatori che possono ricoprire quella posizione. Ci sta mancando la continuità: nei momenti di difficoltà dobbiamo avere un percorso comune che ci porti dove vogliamo andare, senza fermare la palla o intestardirci sulle soluzioni individuali. In precampionato lo facevamo bene, ma lì non c’era pressione e mancavano due giocatori, quindi avevamo più libertà di sbagliare. Ora dobbiamo tornare a farlo con la squadra al completo, cercando le soluzioni più congeniali. I due americani sono i nostri principali realizzatori, ma dobbiamo creare gioco anche con gli altri, sia nel quintetto che dalla panchina, perché abbiamo bisogno del contributo di tutti per rendere al meglio.”
Quanto ti preoccupa la fisicità di Forlì e come pensi di contrastarla?
“Forlì è una squadra molto esperta e fisica, che sa giocare vicino a canestro usando il corpo. Dovremo cercare di spendere noi il corpo prima delle ricezioni e difendere di squadra nelle situazioni in cui proveranno ad attaccare dentro. Le condizioni di un paio dei loro giocatori non sono chiare, ma ci interessano relativamente: dobbiamo pensare a noi stessi, consapevoli della loro forza ma concentrati sulla nostra continuità.”
In questo inizio di stagione il rendimento offensivo della panchina è molto limitato. È qualcosa che la preoccupa o crede sia necessario solo avere più pazienza nel fare integrare al meglio i nuovi arrivati?
“Tra due mesi potremo parlare di preoccupazione, oggi dopo tre partite dobbiamo solo supportare e aiutare tutti. Chi non sta performando al meglio lo sa e lavora per migliorare. Sarei preoccupato se vedessi un atteggiamento sbagliato in palestra, ma invece vedo una squadra combattiva che ci prova ogni giorno. C’è bisogno dell’aiuto di tutti, anche dei nostri tifosi: spero in un grande sostegno mercoledì, anche se si gioca in un giorno infrasettimanale. So che la curva ci sarà, ma mi auguro che anche gli altri centesi vengano a darci una mano, perché questo è un bene di tutti.”