NBA – Cade Cunningham esplode nella ripresa e i Pistons battono i Jazz
I Detroit Pistons centrano la quarta vittoria consecutiva superando gli Utah Jazz 114-103, spinti da una ripresa fenomenale di Cade Cunningham: 31 punti (28 nel secondo tempo), 10 assist, e gestione perfetta dei momenti chiave. Jalen Duren firma una prova mostruosa con 22 punti e 22 rimbalzi, mentre Ausar Thompson aggiunge 18 punti, 7 rimbalzi e 4 assist. Completano il quadro Isaiah Stewart (10 punti, 6 rimbalzi, 3 stoppate) e Caris LeVert (10 punti), in una serata in cui Detroit ribalta un -12 del secondo quarto e chiude in controllo.
Utah, limitata al 38.4% dal campo, ha trovato il suo leader in Svi Mykhailiuk (28 punti), supportato da Lauri Markkanen (25) e Keyonte George (19), con Jusuf Nurkic dominante a rimbalzo (17). I Jazz hanno dovuto metabolizzare la notizia dell’assenza fino a fine stagione di Walker Kessler (spalla), mentre i Pistons hanno giocato ancora senza Tobias Harris (caviglia). Dopo il 37-26 del primo periodo per Utah, Detroit ha ridotto lo svantaggio a 55-53 all’intervallo grazie a Duren (18+10 già nel primo tempo), con Cunningham frenato dai falli (3) e appena 3 punti.
La svolta arriva nel terzo quarto: Cunningham raddoppia il bottino nell’azione d’apertura con gioco da tre punti, Thompson spinge i Pistons sul 69-61 a 5:35 dalla fine della frazione, e nonostante un mini-break Jazz, Detroit chiude il periodo con un 9-2 griffato da un canestro di Cunningham. Nel quarto periodo, i Jazz tornano a -3, ma Ron Holland risponde con una tripla su assist di Cunningham; il numero 2 dei Pistons infila un’altra tripla a 7:52 per il 90-80 e Thompson allunga a +12 (94-82) con 7 minuti da giocare.
Gli ultimi possessi certificano la maturità dei Pistons: Utah non si avvicina oltre i sette punti e Stewart chiude virtualmente il match con una tripla sotto il minuto per il 112-101, prima del 114-103 finale. La combinazione di playmaking e aggressività di Cunningham, la presenza dominante di Duren nel pitturato e l’atletismo di Thompson hanno costruito una vittoria “da identità”, utile per dare continuità al momento positivo e alimentare ambizioni in una Eastern Conference sempre più competitiva.