Federico Gallinari "Di giocatori come Simone Fontecchio c'è bisogno nella NBA"
Per recuperare da un infortunio al piede sinistro e conseguente operazione, Simone Fontecchio ha trascorso un periodo di allenamento nella sua Pescara. Qui i Detroit Pistons, che gli hanno confermato in estate un biennale, hanno spedito un loro player development coach un poco speciale per seguirlo nella preparazione: Federico Gallinari. In una intervista uscita stamani sulla Gazzetta di Reggio, alcune delle sue parole su Fontecchio e il mondo della NBA.
Pistons interessatissimi. "Simone giocherà con noi a Detroit e dopo l'infortunio la società mi ha mandato a controllarne le condizioni fisiche. Direi che l'ho trovato bene, abbiamo lavorato un po' in palestra la mattina nonostante il caldo e gli ho spiega to la filosofia di basket del nostro nuovo coach. Lavorando con lui posso dire che mi ha fatto un ottima impressione, è un ragazzo super."
Le caratteristiche di Fontecchio. "Simone ha fatto un bel per corso in Europa ed è arrivato a Utah grazie alle sue caratteristiche, oggi molto ricercate in NBA. È infatti un giocatore bravo al tiro ma che sa anche difendere bene. Simone ha tirato col 40% da 3 e ha confermato di saper anche farsi valere in difesa. Con noi ha ancora due anni di contratto e il coach (J.B. Bickerstaff, ndr) è entusiasta di averlo in squadra quindi probabilmente avrà un buon minutaggio."
Il ruolo del player development coach. "L'ho fatto negli ultimi due anni in G League, in pratica mi viene affidato un gruppo di 3/4 giocatori e con loro si prepara un piano di lavoro personalizzato per il loro sviluppo. Si lavora molto con i video per mostrare loro gli aspetti dove possono migliorare, errori da correggere, ma c'è anche la parte di lavoro sul campo per insegnare le letture, sistemare il tiro, certi movimenti. Con i giocatori bisogna porsi nel modo giusto, ad uno come Fontecchio ovviamente non vai a dire che gli insegnerai a tirare bene, non ha senso, lavori su altri aspetti."
NBA sempre più interessata a giocatori europei. "Gli ultimi MVP della NBA sono stati spesso europei. I giocatori statunitensi hanno ottimi fisici ma l'intelligenza cestistica degli europei è superiore, in Europa si impara di più a giocare a basket. Molti college cercano giocatori con queste qualità e li preparano alla NBA sviluppando la parte fisica che è fondamentale per giocare a quel livello."