Saliou e Cheickh Niang: "Molto fieri dei nostri percorsi, siamo qui grazie ai genitori"

Saliou e Cheickh Niang: "Molto fieri dei nostri percorsi, siamo qui grazie ai genitori"
© foto di Mazza/Ciamillo

I due fratelli Niang, Saliou e Cheickh, dopo essersi affrontati in campo  in Trento vs Virtus Bologna si sono raccontati, partendo dal più grande, sulle pagine del Corriere dello Sport. Comincia Saliou: “Sapevo che prima o poi avrei incrociato mio fratello su un campo di Serie A, ma non pensavo così presto. Sono molto fiero di Cheickh, di come sta crescendo. I nostri genitori? Sono una parte fondamentale della nostra vita. Mia madre si è commossa, ha fatto i complimenti a entrambi. Non dimentico i sacrifici che hanno fatto per noi. Avevo solo due anni quando hanno lasciato il Senegal per cercare un futuro migliore. Sono ripartiti da zero, in un Paese in cui non conoscevano nessuno: quello è stato il sacrificio più grande”.

Per Cheickh, Saliou è stato un vero fratello maggiore. “Quando eravamo piccoli, giocavamo insieme. Ogni volta finiva male, lui piangeva quasi sempre perché perdeva. Il primo che si svegliava alla mattina sceglieva i cartoni animati da guardare in tv, eravamo competitivi su tutto. Ma io ho sempre protetto Cheickh. Quando uscivamo in gruppo capitava che altri bimbi litigassero: io tenevo mio fratello fuori da quelle scaramucce”.

Successivamente ha preso la parola Cheickh: “Ho cominciato a giocare a basket guardando mio fratello che lo praticava. Prima giocavo a calcio nel Mandello, ero un esterno come Sal e Ibrahim, l'altro nostro fratello: anche loro sono approdati dopo alla pallacanestro. Adesso Ibrahim gioca a basket nella squadra del paese, è un lungo di 2,05 m. Ha cominciato a 18 anni. Se avesse iniziato prima, avrebbe fatto strada anche lui”. Questa rivalità è stata portato in campo: “In campo siamo diversi. Io sono più spensierato e tranquillo, lui è più forte di me in molte cose, dalla difesa alla lettura dei giochi e ai rimbalzi”.