LBA - L'intervento di Andrea Pecchia ai microfoni di Sportitalia

LBA - L'intervento di Andrea Pecchia ai microfoni di Sportitalia
© foto di Pallacanestro Cantù

Questo pomeriggio, in diretta nazionale su Sportitalia, Andrea Pecchia è stato ospite, in collegamento Skype, della trasmissione #iorestoacasa. Intervistato dai giornalisti Alex Milone e Orazio Accomando, l’esterno in forza alla S.Bernardo-Cinelandia ha risposto alle numerose domande da studio, toccando temi molto interessanti: dall’annata in maglia Cantù ai sogni in ottica azzurra, con un ampio sguardo alla Nazionale italiana, affrontando quindi i temi riguardanti il preolimpico e i giocatori più rappresentativi dell’Italbasket. 

Di seguito l’intervento di Andrea Pecchia ai microfoni dell’emittente televisiva:

«Il parquet mi manca moltissimo – ha confessato lo swingman biancolù -, così come a mancarmi sono anche tutti gli aspetti della pallacanestro. Tuttavia, dobbiamo tutti impegnarci a stare a casa, rispettando e facendo tutto ciò che ci viene chiesto dal Governo. Poi, una volta terminata questa difficile situazione, non vedo l’ora di ricominciare a giocare, ovviamente con tutte le precauzioni del caso».

CANTÙ
«In estate ho deciso di fare il salto di qualità, puntando a raggiungere il massimo livello nazionale. Ho lavorato tanto per arrivare pronto alla Serie A. Oltre ad aver fatto la scelta giusta, sono stato anche fortunato ad aver trovato una società come Cantù che, insieme al coach, mi ha dato la possibilità di giocare tanto, riponendo in me molta fiducia, che per un giocatore significa avere la possibilità di sbagliare».

NAZIONALE
«Sono stato sfortunato a farmi male a una caviglia prima del raduno azzurro, ritrovandomi costretto a saltare delle partite. Sicuramente la Nazionale è un sogno e resta il mio obiettivo. Ci sono molti giocatori forti ed esperti nel mio ruolo ma mai direi mai».

OLIMPIADI

«C’è positività e voglia di provarci. Al preolimpico ci sarà da battere su tutte la Serbia, che è uno scoglio difficile da superare. Le partite, però, iniziano sempre dallo zero a zero. Ovvio, poi, che in caso di finale con i serbi sarà durissima, perlopiù in casa loro. Sarà senza dubbio molto difficile, ma si può provare a fare bene. Alla fine, come sempre, a parlare sarà il campo».

ANNATA
«Sulla stagione disputata sinora sono abbastanza soddisfatto. Potevamo avere qualche punto in più in classifica ma, se consideriamo le vittorie in trasferta a Brindisi e a Milano, non pronosticabili, direi che ci si può ritenere soddisfatti. Essere a ridosso della griglia playoff, con un certo vantaggio dalla zona retrocessione, non era affatto cosa scontata, perdipiù in un anno in cui Cantù doveva ripartire da zero dopo una stagione, quella precedente, un po’ travagliata. Non era facile fare bene con un gruppo composto da molti giocatori giovani, non solo italiani ma anche americani».

IDOLI
«Il mio idolo è e resterà sempre Draymond Green ma degli italiani che giocano, o che giocavano in NBA, ammiro moltissimo la loro etica del lavoro. Penso a quanto lavori duro Datome per giocare in una grande squadra come il Fenerbahce o a Belinelli per giocare nei San Antonio Spurs, senza dimenticare i sacrifici di Gallinari e Melli. Il talento da solo non basta, bisogna allenarsi quotidianamente in palestra».

#IORESTOACASA

«A casa sto cercando di tenermi in forma, anche perché, comunque, da celiaco – ha scherzato Pecchia - è difficile prendere chili. Per il resto, a casa mi sto allenando molto grazie agli esercizi che ci fornisce il nostro preparatore fisico. Nel tempo libero, invece, passo le ore sulle parole crociate, sul sudoku o sulle serie TV. Quanto ai videogames – ha concluso l’esterno biancoblù – gioco molto a “FIFA” e a “Call of Duty”».