A2 - Gherardo Sabatini, la zampata di un protagonista italiano

Fonte: Corriere dello Sport - Damiano Montanari
A2 - Gherardo Sabatini, la zampata di un protagonista italiano

La vendetta dell'ex. Per Gherardo Sabatini, trascinatore dell'Assigeco Piacenza nella clamorosa vittoria a Treviso con 19 punti, 9 rimbalzi, 10 assist e 36 di valutazione, il sapore della rivincita è stato ancora più gustoso. «Venivamo da un bruttissimo periodo - dice il playmaker -: il nostro morale non era alle stelle, mentre Treviso era in gran forma e reduce da otto vittorie consecutive. Abbiamo disputato una partita incredibile, giocando tutti al massimo e credendoci sempre. In questa stagione abbiamo perso punti per strada calando nel finale. Questa volta abbiamo fatto l'impresa».

Aveva un po' il dente avvelenato con Treviso? «No. Treviso è una grande società dove sono stato molto bene. Poi ovviamente mi è dispiaciuto per come sia finita. Volevo farmi rimpiangere».

Battendo Treviso lei ha fatto un enorme favore alla Fortitudo. Le fa piacere? «Assolutamente sì. Molti amici fortitudini mi hanno ringraziato. Spero che l'Aquila salga in Serie A e ritorni il derby Se vince con Treviso al PalaDozza il 27 gennaio è fatta. Credo che per la Effe questo sia l'anno buono».

E per voi? Anche a Piacenza c'è un derby sentito tra Assigeco e Bakery. Loro dicono di essere la vera squadra della città, mentre voi siete Casalpusterlengo. Lei cosa ne pensa? «E' bella questa rivalità per la piazza. Fin qui abbiamo sempre fornito buone prestazioni, perdendo due volte ai supplementari: avremmo potuto avere qualche punto in più in classifica, quelli che ci mancano per entrare nei playoff, il nostro obiettivo stagionale».

Per affermarsi come regista lei ha dovuto scendere in A2. E' una tappa necessaria per la crescita di un giovane italiano? «In Serie A ci sono pochissimi italiani che spiccano. La maggior parte delle squadre dà loro poco spazio, ma è anche vero che noi italiani potremmo allenarci più duramente. Però oggi la A2 è il campionato degli italiani e per questo è più divertente».

Lei sogna di arrivare a giocare in Serie A? «Mi piacerebbe, ma solo se si presenta la giusta occasione e alle mie condizioni. Non farò come molti giocatori che accettano qualunque compromesso per giocare 10' in Serie A. Se c'è un allenatore a cui piaccio tanto e che mi assicura di giocare tanto, vado. Altrimenti no».