Il Tam Tam Basket porta la FIP davanti al TAR della Campania

Il Tam Tam Basket porta la FIP davanti al TAR della Campania

Una squadra composta esclusivamente da immigrati senza la cittadinanza italiana non può partecipare a un campionato Eccellenza organizzato dalla FIP. Il massimo consentito per regolamento, infatti, sono solo due stranieri per squadra. Ma gli ormai arcinoti ragazzi di Massimo Antonelli del Tam Tam Basket - tanto che la National Basketball Players Association ha loro donato i nuovi canestri e il comune di Castelvolturno, a valle di un bando, ha concesso in comodato alla squadra un palestra - sbattono anche quest'anno contro il muro della Federazione governata da Gianni Petrucci.

Il torto di questi ragazzi, loro malgrado, è quello di essere nati in Italia, frequentare la scuola italiana ma, non avendo ancora compiuto i 18 anni, di non godere della cittadinanza italiana. Per rifiutare l'iscrizione la FIP ha chiamato in causa una selva di regolamenti e tirato in ballo anche la circostanza che "non tutte le altre squadre del campionato di Eccellenza avrebbero espresso parere favorevole a una eventuale deroga", che era stata concessa qualche anno fa per consentire l'iscrizione a un campionato regionale.

Nemmeno il monito alla politica sullo "Ius soli sportivo" del presidente del CONI Giovanni Malagò, galvanizzato dai successi olimpici di tanti atleti che esprimono così bene questi tempi moderni di multietnicità, ha fatto breccia in una FIP che pure, a tutti i livelli, ne avrebbe un gran bisogno per lo sviluppo della pallacanestro italiana.

Su queste basi però, come riferisce oggi il Corriere del Mezzogiorno, è stato presentato un ricorso al TAR della Campania firmato dagli avvocati Luca Tozzi e Melania Capasso. In esso chiedono ai giudici amministrativi di sospendere l'efficacia e poi di annullare il diniego della Federazione. I due legali fanno riferimento alla legge numero 12 del 20 gennaio 2016 che "riconosce nell'ordinamento giuridico italiano il cosiddetto ius soli sportivo ed è rivolta a tutti i minori che risiedono regolarmente sul territorio almeno dal compimento del decimo anno di età. Per loro è prevista l'iscrizione alle federazioni con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani".

Il buon senso chiederebbe al presidente Petrucci un gesto di visione nel futuro e non la grettezza di farsi imporre da un tribunale le regole del gioco. Nell'ultima campagna elettorale per la rielezione nel quadriennio 2020-24 aveva promesso una riforma epocale, ne abbiamo perso le tracce. 

L'unico che in questa vicenda non fa politica è Massimo Antonelli, cui sta a cuore ben altro: "Speriamo tutti che la Federazione ci ripensi o che il ricorso sia accolto favorevolmente. Sarebbe veramente un peccato deludere i ragazzi".