NBL - Finals al via: Conosciamo le due finaliste New Zealand e Sydney

 NBL - Finals al via: Conosciamo le due finaliste New Zealand e Sydney

(di Davide Colotti). Rosa e viola. È quasi il titolo di una canzone di Ghemon, grande appassionato di pallacanestro, ma sono solo i colori sociali delle due finaliste NBL. Scopriamo meglio la storia e i roster di chi si contenderà il titolo del maggior campionato oceaniano.

La premessa è doverosa e giova ripeterla: NBL sta per National Basketball League. A livello teorico è la lega nazionale di pallacanestro australiana, e allora che c'entra New Zealand? C'entra, c'entra: da vent'anni ormai i Kiwi prendono parte al campionato dei "vicini di casa" con una squadra che rappresenta l'intera nazione, e non sono stati neppure l'unico caso di ampliamento sovranazionale della lega, con i Singapore Slingers del biennio 2006/08, né probabilmente sarà l'ultimo: da anni si vocifera di un secondo team neozelandese e di una nuova espansione in Asia, possibilmente nelle Filippine, terra di passione viscerale per il basket, già abituata a seguire la NBL in questo biennio grazie alla presenza della giovane speranza locale Kai Sotto nel roster degli Adelaide 36ers, che hanno centuplicato visualizzazioni e reazioni sui social grazie alla moltitudine di fans personali del lungo di Las Piñas.

Chiaramente sia i giocatori australiani che quelli neozelandesi sono considerati locali in NBL, e nulla vieta che i primi facciano parte del roster dei secondi e viceversa, senza restrizioni.

E chiaramente esiste anche un campionato nazionale neozelandese, che comincia ad aprile, poco dopo la fine della NBL (campioni uscenti gli Otago Nuggets). Non è raro che giocatori sia neozelandesi che australiani della NBL vadano a concludere la loro stagione lì. Lo ha fatto anche Xavier Cooks, che, incoronato MVP delle ultime NBL Finals, ha concesso il bis in canotta Wellington Saints, questa volta in stagione regolare, ingrossando poi la bacheca personale con il titolo della "regular" 22/23, di nuovo in NBL.


NEW ZEALAND BREAKERS
- Fondazione: 2003
- Titoli NBL: 4 (2011, 2012, 2013, 2015)
- Sede di gioco: diverse arene distribuite in varie località della Nuova Zelanda ospitano ogni anno le partite dei Breakers nella volontà di rappresentare l'intera nazione, ma la sede prevalente è la Spark Arena di Auckland
- Colori sociali: in origine nero, bianco e blu, nelle ultime due stagioni sono stati sostituiti dal rosa per le gare in casa e dall'azzurro in trasferta
- Giocatori celebri: Edgar Sosa, Peyton Siva, Levi Randolph, Glen Rice Jr, Chasson Randle, Kirk Penney, Lamar Patterson, Akil Mitchell, Shawn Long, Phill Jones, Kerron Johnson, Cedric Jackson, Colton Iverson, Scotty Hopson, Sek Henry, RJ Hampton, Isaac Fotu, Kevin Dillard, Ousmane Dieng, Hugo Besson, Brandon Ashley, Derrick Alston
- Piazzamento stagione 21/22: 10° (ultimi)
- Capitano: Tom Abercrombie (vincitore di tutti e 4 i titoli ed MVP delle Finals 2011)
- Coach: Mody Maor (ISR-USA, nuovo, subentrato a Dan Shamir, vice-Messina a Milano)
- Roster 22/23:
Will McDowell-White-Izayah Le'afa-Alex McNaught
Barry Brown(USA)-Cameron Gliddon
Rayan Rupert(FRA)-Tom Abercrombie-Dan Fotu
Jarrell Brantley(USA)-Tom Vodanovich
Dererk Pardon(USA)-Robert Loe-Sam Timmins
- Quintetto base: McDowell-White, Rupert, Abercrombie, Brantley, Pardon.

L'impronta dello starting 5 è molto difensiva, con il veterano Abercrombie e la stellina francese Rupert a portare pressione sugli avversari. Quest'ultimo, 2004 in odore di chiamata al primo giro del prossimo Draft, è stato firmato in virtù del programma Next Stars, che consente un ulteriore slot in squadra libero da vincoli di nazionalità, da riservare a un talento del domani (e l'esperimento ha già portato fortuna a RJ Hampton e Ousmane Dieng). Josh Giddey (Adelaide 36ers) e LaMelo Ball (Illawarra) hanno preso il volo verso la NBA partendo dal progetto Next Stars, e la NBL adesso sogna di attrarre in Oceania Bronny James.

Rimbalzi, stoppate e rubate sono garantiti ai Breakers anche dal pacchetto lunghi statunitense composto da Brantley (ala di 1,98 x 113 kg da 16+6r in stagione) e dall'ex reggiano Pardon (12+8r). Dirige l'orchestra il maestro William McDowell-White (10+5r+6a), australiano di scuola Bamberg, uno da tripla doppia alla sua quarta partita da professionista in NBL.

Il leader offensivo esce dalla panca: Barry Brown Jr ne ha segnati 19,5 in stagione regolare in oltre 27' di campo ed è di fatto un titolare cruciale, che spesso giostra liberamente in posizione play-guardia con l'altra combo autoctona Le'afa (11 ppg). Completa la rotazione un pacchetto di pericolosi tiratori dal perimetro: il veterano australiano Gliddon (guardia-ala con esperienza internazionale) e i lunghi kiwi Loe e Vodanovich, quest'ultimo ex Sydney.


SYDNEY KINGS
- Fondazione: 1988
- Titoli NBL: 4 come i Breakers e, come i Breakers, con un three-peat (2003, 2004, 2005, 2022)
- Sede di gioco: Qudos Bank Arena (che detiene il record NBL di 17.514 spettatori per il match Sydney-Illawarra del 2019)
- Colori sociali: viola e oro, i "Lakers d'Australia"
- Giocatori celebri: Sam Young, Casper Ware, Marcus Thornton, Jae'Sean Tate, Damien Ryan, EJ Rowland, Jerome Randle, Josh Powell, Kendrick Perry, Matt Nielsen, Brad Newley, Jarell Martin, Aleks Marić, Didi Louzada, Daniel Kickert, Stephen Jackson, Al Harrington, Jerai Grant, Ebi Ere, Rodney Elliott, Dontaye Draper, Ian Clark, Josh e Randolph Childress, Angus Brandt, Andrew Bogut, Steve Blake, Jaylen Adams
- Piazzamento stagione 21/22: 3° in regular season, vittoria delle Finals (3-0 con Tasmania)
- Capitano: Xavier Cooks (MVP delle Finals 2022, MVP della regular season 2023)
- Coach: Chase Buford (USA, confermato)
- Roster 22/23:
Derrick Walton Jr.(USA)-Shawn Bruce
Dejan Vasiljevic-Angus Glover-Jackson Makoi
Justin Simon(USA)-Jaylin Galloway
Xavier Cooks-Kouat Noi-Isaac Gattorna
Tim Soares(USA-BRA)-Jordan Hunter
- Quintetto base: Walton, Vasiljevic, Simon, Cooks, Soares

Un anno dopo, stesso posto e stesso scenario: le Finals, da favoriti. Squadra che vince si è cambiata, e non per una qualche progettualità, quindi tornare qui, con interpreti cruciali nuovi, non era scontato.

Vero che è rimasto l'MVP, l'ala locale Xavier Cooks (16+8r+4a e la sensazione è oltretutto di un leggero calo rispetto al 21/22), e che il solido tiratore serbo-australiano Vasiljevic è tornato ai fasti pre-infortunio, ma tutto il pacchetto americano era da rifare.
Non immediato sostituire un ex campione NBA come Ian Clark e le due stelle Jarell Martin e Jaylen Adams (MVP della regular season 21/22), approdate in Eurolega.

È sembrato inferiore il valore complessivo del nuovo asse play-ala piccola-pivot, pur di assoluto livello e composto dal solido regista ex Pistons Walton (16+4r+6a), dall'ex tedesco e specialista difensivo Justin Simon (10+4r dopo una sontuosa Basketball Champions League a oltre 15+7) e dal lungo pick and popper della nazionale brasiliana Tim Soares (10+5r), ma il risultato è stato lo stesso, anzi migliore: i Kings campioni del 2022 chiusero la regular season al terzo posto. Plauso allora al giovane coach americano Chase Buford, figlio del CEO dei San Antonio Spurs, che ha mantenuto e ritrasmesso al nuovo gruppo la stessa mentalità vincente. La forza dei Kings di quest'anno è il collettivo, un roster profondissimo con una second unit indigena piena di giocatori che altrove partirebbero in quintetto o avrebbero comunque più minuti: il killer silenzioso Bruce, il tignoso Glover, l'emergente Galloway, l'atleticissimo Noi, un Jordan Hunter che, una volta ristabilitosi del tutto, sarebbe titolare ovunque nella lega.

Chi vincerà? Non ci resta che scoprirlo.

Davide Colotti.