Dan Peterson: «Pozzecco? Magari qualcuno dice che non è un allenatore "vero". Invece no...»

Dan Peterson firma un lungo editoriale su La Gazzetta dello Sport parlando di Italbasket. Di seguito un estratto: "Pozzecco? Magari qualcuno dice che non è un allenatore "vero". Invece no: lui è un autentico coach, leader del suo staff tecnico. Ha fatto del gruppo una macchina da guerra. I giocatori sputano sangue per lui. Fondamentale. Guarda Fontecchio, unico Nba della squadra. Poteva arrivare con aria da star, invece è entrato con umiltà, ha abbracciato i compagni, si è inserito alla perfezione. Gallinari lo stesso. Questo è il modo giusto di essere squadra. E poi ci sono i giovani. A me piace molto Spagnolo: ha una visione di gioco eccellente, è maturato tantissimo. È uno che può fare canestro, ma soprattutto che gioca per la squadra. E questo lo rende prezioso: un giovane che sta crescendo e che dà ancora più compattezza al gruppo. E poi ci sono giocatori-anima, come Pajola. Guidare uno così è una gioia: dopo ogni allenamento, ogni partita, ti senti soddisfatto. Perché ha dato tutto, per sé e per i compagni. Ti riempie di orgoglio, ti vengono le lacrime. E la squadra, vedendolo combattere, si compatta. È perfetto per la difesa di Pozzecco".
Dove può arrivare l'Italia? "Ci vuole anche buona sorte. Io in quel '73 col Cile ho perso un paio di partite per sfortuna e sono arrivato quarto, potevo essere terzo. Ma serve anche l'audacia. E l'Italia ce l'ha: osare, tentare, non avere paura.Non importa se gli altri hanno più giocatori Nba: si gioca sempre 5 contro 5. Per me Pozzecco ha fatto un lavoro eccellente nel creare gruppo e attaccamento alla maglia. E questa è la vera forza dell'Italia: la mentalità".