Mondiale U17 femminile: coach Lucchesi:"Bello giocare con altri mondi"

Ai 1800 metri di altura di Leon in Messico sabato notte parte la rassegna iridata con l'Italia curiosa di confrontarsi con altri modi di giocare
12.07.2024 07:00 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
Mondiale U17 femminile: coach Lucchesi:"Bello giocare con altri mondi"

Nella notte tra sabato 13 luglio e domenica 14, esattamente alle 02.00 italiane, l’Italia Under 17 femminile esordirà nel Mondiali di categoria a Leon in Messico. Una soddisfazione, quella di essere al Mondiale, che le giocatrici di coach Giovanni Lucchesi si sono meritate lo scorso anno col 3° posto agli Europei Under 16 di Izmir.

Nel Girone dell’Italia, il B ci sono le padrone di casa del Messico, il Mali e la Nuova Zelanda che è la squadra che le Azzurre incontreranno all’esordio.

La bellezza del Mondiale è anche questa, che capiti in un girone nel quale giochi con tre continenti – dice Giovanni Lucchesi allenatore di questa Under 17 – l’America, l’Africa e l’Oceania, quindi tre mondi diversi, tre culture diverse tre modi diversi di giocare la pallacanestro”. Il Girone A che è quello col quale incroceremo dopo la prima fase (1 vs 4 e via dicendo) è già meno “mondiale" perché ci sono Spagna, Finlandia, Giappone e Argentina.

Com’è finora la sintesi della preparazione Lucchesi?

Abbiamo avuto davvero tutto il meglio possibile dalla Federazione e da chi ci ha ospitato durante il raduno a Foligno, quindi abbiamo potuto lavorare con grande serenità. Siamo ripartiti da alcuni concetti dello scorso anno come la ricerca della fluidità del gioco, una gestione oculata del palleggio, del P&R in modo che non sia la nostra unica opzione anche se ovviamente ci sarà, e poi abbiamo lavorato molto sul gioco senza palla. Oltre a questo ci siamo concentrati molto sulla difesa, sulla fisicità e sul passaggio dall’impegno – che in queste ragazze è encomiabile – allo sforzo. Con lo staff e Federica Tonni (preparatrice fisica) abbiamo insistito sulla conoscenza del proprio corpo, dei pregi e dei limiti. Questo anche perché dobbiamo come Nazionali offrire un servizio alle società perché il rapporto non può essere sempre univoco”.

Oltre a Federica Tonni nello staff ci sono Fabio Frignani ed Angela Gianolla come assistenti di Lucchesi, Silvia Sarulla è il medico, Federica Agossino la fisioterapista, Roberto Brunamnonti è il Capo Delegazione e Giancarlo Migliola come Team Manager.

Le 12 in Messico sono:

Francesca Baldassarre, Sveva Bernasconi, Ilaria Cavazzuti, Beatrice Cerè, Emma D’Este, Emma Giachetti, Giorgia Gorini, Isabel Hassan, Olivia Ostoni, Nicole Torresani, Emma Volpato e Marianna Zanetti.

Giocherete in altura – Leon è a 1800 metri sul livello del mare nel centro del Messico – e quindi che lavoro avete fatto per prepararvi?

Abbiamo fatto di tutto per non lasciare niente al caso. A Foligno ci siamo allenati con le mascherine per simulare la mancanza dell’ossigeno che abbiamo qui a Leon, che in è circa il 20% in meno. Grazie allo staff medico abbiamo cercato di ricreare il più possibile le condizioni che troveremo durante il Mondiale. Poi vorrei dire che abbiamo cercato di lavorare tutte e tutti insieme sull’importanza della maglia azzurra che abbiamo voluto immaginare un po' come la tuta di Superman – che è anche azzurra – e che quindi senza renderci immortali, può farci scoprire di avere qualche superpotere”.

Quindi insieme al lavoro tecnico anche un grande lavoro emotivo, psicologico?

Decisamente. Cominciamo col dire che anche noi giocheremo con lo small ball, tre/quattro piccole con due/una lunga. Che è un po' il nostro marchio di fabbrica come Nazionali italiane giovanili femminili. L’ultima volta per adesso che non lo abbiamo giocato è stato con la squadra di Trucco, Madera, De Cortes che erano abituate a giocare in un altro modo. Forse ci manca un po' di malizia ma è logico in una squadra giovanile nella quale solo due hanno avuto minuti importanti in A1 ed A2. Abbiamo spinto e spingiamo tanto a pensare pallacanestro sia mente si gioca sia quando si sta in panchina o ci si allena. Consapevolezza, tutela di sé stesse, capacità di reagire, cose fondamentali a questa età. Su tutto devo dire che queste ragazze hanno un’etica del lavoro notevole e di questo va dato adito anche alle società”.

Qual è l’obiettivo realistico di questa Nazionale?

Nel vero senso della parola: fare una bella figura. Molto dipenderà dalla 4^ partita, la prima ad eliminazione diretta. Però noi dobbiamo cercare la maturità, la nostra coscienza e dobbiamo avere la curiosità di confrontarci con altri mondi. Tutti aspetti che impreziosiscono il movimento