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- Trieste, Fernandez: "Finalmente mi sento protagonista”

30.05.2020 09:24 di  Emiliano Latino   vedi letture
Allianz Pallacanestro Trieste
Allianz Pallacanestro Trieste

Dalla Temple University di Filadelfia, uno dei college più rappresentativi nella pallacanestro, "Lolito" arriva in Italia ingaggiato dall'Olimpia Milano nella stagione 2012/2013. Il play di Rio Tercero, cittadino italiano, veste le canotte di Brescia (campione d'Italia dilettanti 2015/2016) e Sassari oltre alle parentesi in terra argentina nelle file del Club Atlético Obras Sanitarias de la Nación e in terra spagnola nella città di Lugo giocando per il Club Baloncesto Breogán.
Dalla stagione 2017/2018 a Triste dove accumula oltre 70 presenze e confermandosi play di assoluto valore e uomo assist per coach Dalmasson (quest'anno 8.8 punti/2 rimbalzi/ 3.6 assist)
Lo abbiamo raggiunto durante una delle pause dagli allenamenti che sono iniziati ieri sul manto erboso del Grezar agli ordini del Professor Paoli.

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⦁    Dopo il college è iniziata la tua carriera, raccontaci gli esordi di metà anni 2000. "Sicuramente avere il passaporto italiano mi ha aiutato. Sono arrivato qua a Milano sapendo che il primo anno sarei andato in prestito. Ho fatto qualche prova con la Virtus Bologna, una settimana di allenamenti. Poi alla fine sono arrivato a Brescia senza conoscere tanto il campionato italiano. Ricordo che la prima persona con Brescia ci saranno state 50/100 persone, e dopo tre anni siamo arrivati alla promozione con 7000/8000, è un posto che senza conoscerlo è diventato molto importante per me. Sono tutte belle sensazioni. Forse mi sarebbe piaciuto che le cose con Milano andassero in modo diverso, ma dopo un anno e mezzo hanno cambiato allenatore e GM. Ho dovuto cercarmi un'altra squadra. Il secondo anno di prestito, quando andò via Scariolo, rimango con un contratto a Sassari dove dovevo andare a fare il secondo play dietro Green. Era la stagione dopo l'MVP a Diener, che sembrava ormai prossimo a Milano. Quindi io ho firmato con l'idea di fare il play di riserva in Serie A. Mi sentivo pronto e preparato, poi all'ultimo la trattativa è terminata e Diener è tornato a Sassari. Sono rimasto come terzo play. A gennaio ho deciso di andare a finire la stagione in Argentina almeno per giocare. Poi non è stato un anno facile. Avevo un'idea a inizio stagione e non è andata come credevo. Tutti i giocatori hanno momenti alti e bassi. Dopo la promozione con Brescia avevo idea di giocare la Serie A con loro, ma lo staff tecnico non aveva la stessa idea evidentemente. Fu una scelta difficile da accettare, avevo bisogno di un cambio d'aria totale e ho deciso di provare una nuova lega, un nuovo inizio in Spagna. Mi sono adattato lentamente pensando a quanto accaduto con Brescia, poi a febbraio è arrivata l'offerta di Trieste e ho subito accettato. Di questo percorso non cambierei niente. Ho trovato quello che cercavo adesso, giocare da protagonista in una squadra di Serie A come Trieste".


⦁    Penultimo posto in classifica (7 vittorie/15 sconfitte) e qualche problema durante la stagione, ricordo ad esempio il primo quarto disastroso a Trento...cosa non ha funzionato? "È stato un anno atipico per noi. Sapevamo che sarebbe stato un anno di transizioni. Con Alma eravamo cresciuti tanto in poco tempo, l'uscita dello sponsor ha lasciato un vuoto nella società e nel movimento della Pallacanestro Trieste. Ci è voluto un po' di tempo per rimettersi in piedi e il mercato estivo ne ha risentito. Sapevamo che sarebbe stato difficile. Secondo me la squadra stava iniziando a far vedere un'altra faccia appena prima della fine della stagione. Avevamo vinto una partita importantissima contro Sassari, un'altra persa all'ultimo a Brescia subito dopo. Avevamo dimostrato la crescita contro Pistoia in casa con una vittoria di livello. Quindi penso che in quel momento eravamo riusciti a dare la svolta che cercavamo da tempo e la continuità. Sapevamo che sarebbe stata dura la stagione, ma sento che ci saremo salvati e che la squadra stava crescendo un po' anche dopo l'arrivo di Washington e Hickman. Avevo fiducia, senza dubbio".


⦁    Quali sono le tue aspettative per il nuovo anno e gli obiettivi che vi siete prefissati? "Difficile prevedere come sarà la prossima stagione. Io individualmente cercherò di ricominciare da dove ho finito. Mi sentivo finalmente da protagonista con un ruolo importante in una squadra di Serie A ed era quello che cercavo. Per quello ringrazio la fiducia della società e di Eugenio [Dalmasson ndr]. Come squadra sarà puntare da metà classifica in su, senza soffrire come l'anno scorso. Ma da lì in poi è tutto un grande punto di domanda. E lo sarà ancora per i prossimi due/tre mesi. Difficile prevedere discorso americani, stranieri... La situazione non permette di vedere più avanti di domani. Io come giocatore, l'unica cosa che ho in mente è di farmi trovare pronto fisicamente quando arriverà il giorno per ricominciare".