WNBA - Il trasporto aereo minaccia il ritorno in campo di Brittney Griner

WNBA - Il trasporto aereo minaccia il ritorno in campo di Brittney Griner

Una delle battaglie delle giocatrici della WNBA è il sistema di trasporto per andare da una città all'altra durante la stagione agonistica. Poiché solo alcune delle franchigie sono di proprietà di grandi gruppi è vietato a tutte le squadre di viaggiare con dei comodi voli charter (il costo per una franchigia sarebbe di un paio di milioni di dollari a stagione) in favore del trasporto aereo di linea (150.000 dollari) più scomodo, che però non genera differenze di trattamento. 

Ovviamente le atlete desidererebbero viaggiare tutte più comodamente in charter, e su questa "costosa" richiesta hanno ingaggiato battaglia con la dirigenza della WNBA. In tutto ciò si innesta la vicenda di Brittney Griner, appena rientrata dalla Russia dove ha sostenuto un lungo tempo di detenzione in carcere prima di essere scambiata con un criminale russo e fare ritorno in patria.

Secondo le leggi degli USA, il suo attuale "status" le impedisce di prendere gli aerei di linea. La Griner firmerà un contratto con le Mercury, che cui però non potrà viaggiare. Allo stesso tempo, alla franchigia proprietà del gruppo dei Suns è fatto divieto di utilizzare un charter - ovviamente privato - con il quale il pivot potrebbe invece viaggiare per qualsiasi destinazione.

"Siamo coscienti della situazione unica della Griner e stiamo analizzando la questione anche con l'aiuto di esperti della sicurezza, e al momento giusto faremo le nostre comunicazioni" è stato il laconico commento della commisioner Cathy Engelbert della WNBA. La Lega non ha le risorse per permettersi una spesa di 25 mln di dollari all'anno per far viaggiare con voli privati le sue squadre, e a maggio si comincia la stagione 2023.