Che sia EuroLeague o NBA Europe, il futuro del basket continentale passa dagli Emirati

Pochi minuti prima della palla a due della prima partita NBA in assoluto della stagione 2025-26, l’Etihad Arena di Abu Dhabi è gremita di giocatori e dirigenti di Knicks e 76ers. Tra il pubblico, celebrità come Patrick Ewing, Derrick Rose, Steve Harvey e Patrick Schwarzenegger si mescolano a fan internazionali, tra cui molti arabi residenti all'estero e giovani appassionati provenienti da Riyadh e Manila. L’atmosfera è cosmopolita e riflette il crescente interesse globale per il basket NBA. L’incontro più significativo si svolge a bordo campo, dove il proprietario dei Knicks James Dolan e il commissioner NBA Adam Silver si scambiano sorrisi e strette di mano - nonostante negli USA siano protagonisti di uno scontro frontale -, mediati da Sua Eccellenza Mohamed Khalifa Al Mubarak. Quest’ultimo ha investito anni nel costruire relazioni strategiche e attrarre capitali verso Abu Dhabi, trasformando la città in un hub per lo sport professionistico. La loro alleanza segna un punto di svolta per il futuro del basket globale.
La NBA sta entrando in una nuova fase espansiva, con l’obiettivo di raggiungere fan in mercati poco serviti e attrarre investimenti da fondi sovrani. In questo scenario, Abu Dhabi gioca un ruolo centrale, offrendo infrastrutture all’avanguardia e una visione strategica condivisa con i vertici NBA. Mentre alcune leghe storiche rischiano di essere superate, la NBA rafforza la propria leadership globale. La collaborazione tra NBA e Abu Dhabi si estende oltre le partite: include la creazione di un’accademia globale presso il campus NYU Abu Dhabi e l’organizzazione di eventi come il Basketball Without Borders in Europa. Questi progetti mirano a formare nuovi talenti e consolidare la presenza NBA in mercati chiave come Manchester, Londra e Parigi, con l’ipotesi di una futura NBA Europe League già in discussione. Nonostante le critiche legate ai diritti umani e alle differenze culturali, la NBA difende le sue partnership internazionali come strumenti di inclusione e crescita. Come ha dichiarato Adam Silver, “Lo sport crea empatia, rispetto e comprensione. In un mondo diviso, è bello concentrarsi su ciò che ci unisce”. Il basket sta diventando un ponte tra culture, e Abu Dhabi è pronta a guidare questa trasformazione globale.
Al Mubarak e la visione globale dell’NBA: Abu Dhabi al centro della rivoluzione sportiva
Sua Eccellenza Mohamed Khalifa Al Mubarak, presidente del Dipartimento Cultura e Turismo di Abu Dhabi, immagina un futuro in cui una partita NBA si gioca davanti a 22.500 spettatori alla Sphere, una struttura tecnologica immersiva che promette di rivoluzionare l’esperienza dei fan. Non si tratta di Las Vegas, ma di una nuova arena negli Emirati, frutto di una partnership strategica con James Dolan, proprietario dei Knicks e della Sphere Entertainment.
Al Mubarak, appassionato di sport americani e tifoso dei Lakers, ha espresso opinioni contrastanti sul recente scambio di Luka Doncic, sottolineando l’importanza del ruolo tradizionale del lungo come Anthony Davis. La sua influenza si estende ben oltre il basket: ha collaborato con figure come Papa Francesco, Frank Gehry e Dana White, consolidando Abu Dhabi come polo culturale e sportivo globale. Dopo il fallimento del progetto Sphere a Londra, Dolan ha trovato in Abu Dhabi un partner ideale. La città ha già investito nel basket diventando sponsor ufficiale sulla maglia dei Knicks, ma il vero salto è arrivato con l’accordo per costruire e gestire nuove Sphere in Medio Oriente e Nord Africa nei prossimi dieci anni. Questo investimento segna un punto di svolta per l’espansione dell’NBA fuori dagli Stati Uniti.
L’autunno 2025 vedrà la firma di un’estensione pluriennale tra NBA e DCT Abu Dhabi, che garantirà partite di preseason annuali negli Emirati e la nascita della NBA Global Academy presso il campus NYU Abu Dhabi. Qui, giovani talenti da tutto il mondo riceveranno formazione sportiva e accademica, consolidando il ruolo di Abu Dhabi come incubatore di eccellenza cestistica. Infine, l’NBA sta valutando un progetto ambizioso: il lancio di una NBA Europe League entro il 2027. Al Mubarak è coinvolto nelle trattative per investire in questa nuova lega, che potrebbe includere squadre esistenti e nuove espansioni. Se realizzata, rappresenterebbe una delle mosse più significative del mandato di Adam Silver, rafforzando ulteriormente il legame tra la NBA e il Medio Oriente.
NBA Europe: Abu Dhabi valuta una squadra a Manchester, investimenti strategici in crescita
Abu Dhabi sta considerando la possibilità di lanciare una squadra NBA Europe a Manchester, città dove ha già trasformato il Manchester City Football Club in un leader globale del calcio. Mohamed Khalifa Al Mubarak ha confermato l’interesse, sottolineando il forte legame con la comunità locale. La NBA ha già iniziato a preparare il terreno, organizzando il primo evento Basketball Without Borders nel Regno Unito e valutando la possibilità di disputare partite ufficiali a Manchester nella stagione 2026-27. In parallelo, si sono intensificati i contatti con città come Londra e Parigi, e con club storici come Real Madrid, ASVEL, Alba Berlino e Galatasaray, tutti interessati a entrare nella nuova lega europea.
L’ingresso di Abu Dhabi come investitore rappresenterebbe un impulso decisivo per NBA Europe, con una quota di espansione che potrebbe raggiungere le centinaia di milioni di dollari. Il commissioner Adam Silver ha definito Abu Dhabi “investitori da sogno”, lodandone l’approccio innovativo e il coinvolgimento attivo. Tuttavia, come per altri settori, gli investimenti stranieri hanno sollevato critiche, soprattutto in merito ai valori dei partner internazionali. La NBA, pur consapevole delle controversie, continua a rafforzare i legami con Abu Dhabi, seguendo la linea del governo statunitense e puntando su sport e inclusione come strumenti di dialogo globale.
Il lancio della Basketball Africa League nel 2021 ha esposto la NBA a critiche politiche per la sua collaborazione con il presidente ruandese Paul Kagame, sollevando dubbi sulla coerenza tra gli impegni della lega per la giustizia sociale e i suoi legami commerciali. Analogamente, Human Rights Watch ha denunciato le relazioni con Abu Dhabi, accusando gli Emirati Arabi Uniti di usare eventi sportivi per mascherare violazioni sistemiche dei diritti umani, tra cui la disuguaglianza di genere. La NBA ha risposto affermando di seguire le linee guida del governo statunitense per le attività internazionali, evidenziando i benefici delle sue iniziative in Rwanda e nel Medio Oriente, dove la partecipazione giovanile al basket è cresciuta del 400% negli Emirati e del 50% nella regione. Adam Silver ha difeso queste partnership come strumenti di inclusione e dialogo, sottolineando i valori universali trasmessi attraverso lo sport.
Due notti prima dell’apertura della stagione NBA ad Abu Dhabi, Dubai ha ospitato il suo primo storico match di EuroLeague tra la neonata Dubai Basketball e il KK Partizan, segnando un momento cruciale per il basket europeo. Di fronte alla minaccia rappresentata dalla futura NBA Europe, la EuroLeague ha concesso alla squadra emiratina una wild card quinquennale, coprendo anche le spese di viaggio per le squadre europee. Questo rientra in una strategia più ampia degli Emirati Arabi Uniti per attrarre eventi sportivi di alto profilo, come dimostrano la sponsorizzazione della NBA Cup da parte di Emirates e il passaggio del title sponsor EuroLeague da Turkish Airlines a Etihad. Sebbene la NBA non preveda al momento una squadra NBA Europe con base in Medio Oriente, la Final Four di EuroLeague tenutasi ad Abu Dhabi e i continui investimenti indicano chiaramente che il futuro del basket europeo passa sempre più dagli Emirati.
NBA e Medio Oriente: investimenti miliardari e nuove alleanze strategiche
Nell’aprile 2025, TWG Global, holding dell’imprenditore Mark Walter, ha annunciato un investimento da 10 miliardi di dollari da parte di Mubadala Capital, il braccio finanziario del fondo sovrano di Abu Dhabi. Due mesi dopo, TWG ha acquisito la quota di controllo dei Los Angeles Lakers, legando il futuro della franchigia più prestigiosa della NBA agli Emirati Arabi Uniti. Questo è solo uno dei segnali dell’interesse crescente del Medio Oriente verso il basket professionistico.
Parallelamente, il Qatar Investment Fund ha acquisito il 5% della società madre dei Washington Wizards e ha vinto la candidatura per ospitare la FIBA World Cup 2027. Il fondo è anche proprietario del Paris Saint-Germain, che ha avviato colloqui per entrare in NBA Europe. In estate, PSG ha stretto un accordo con Kevin Durant, che ha acquisito una piccola quota del club, aprendo la strada a futuri investimenti nel basket. Anche i fondi sovrani di Singapore e Arabia Saudita stanno valutando il lancio di una nuova lega globale, con il coinvolgimento di Maverick Carter e l’interesse indiretto di LeBron James attraverso progetti sportivi come E1 (circuito globale di regate di barche elettriche).
Il progetto saudita, noto come Project B, punta ora alla creazione di una lega femminile alternativa alla WNBA. Nonostante le critiche e le riserve su alcuni partner internazionali, il commissioner Adam Silver ha ribadito l’importanza della concorrenza e ha confermato il focus sugli accordi con Abu Dhabi. Con l’espansione della NBA in Medio Oriente e l’interesse crescente di investitori globali, la lega si prepara a una nuova fase di sviluppo strategico e geopolitico. Come ha dichiarato Al Mubarak: “Questa partnership con la NBA durerà più di quanto durerò io”.
(Sintesi di un articolo di Brian Windhorst pubblicato sul sito www.tsn.ca)