Leonardo Totè pronto all'esordio con Milano: «Non sono venuto per stare in panchina»

16.10.2025 09:15 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Leonardo Totè pronto all'esordio con Milano: «Non sono venuto per stare in panchina»
© foto di Ciamillo

Leonardo Totè si avvicina al ritorno in campo e all'esordio con l'Olimpia Milano dopo aver recuperato da un infortunio. Ne parla lui a La Repubblica ed. Milano: "Sto bene dopo una fascite plantare che mi portavo dalla scorsa stagione. Sono consapevole che entrare in una squadra nuova in corsa sia più complicato, ma avevo veramente desiderio di raggiungere i miei compagni, di poter far parte di questo gruppo. Quindi ce l'ho messa tutta e sono qui, finalmente", ha detto Totè, che sulla chiamata di Milano dice: "Diciamo che aspettavo che Milano mi desse un'opportunità. Quando Messina mi ha chiamato, ha subito scherzato: 'Qui dobbiamo fare qualcosa mi ha detto - perché ci hai sempre massacrato, devo portarti qui per forza...'. Io ho preso subito il treno e sono arrivato: per me l'Armani rappresenta una grande sfida personale, è bello far parte di un roster molto importante, con nomi molto importanti, quindi devo fare il mio. So che non sarà semplice, ma è la conseguenza di una scelta consapevole che ho fatto, quella di mettere da parte la possibilità di essere praticamente sempre in campo per poter giocare in una squadra competitiva, che lotta per i massimi obiettivi. A questo punto del mio percorso, provo il desiderio e la necessità di vincere".

Totè si è potuto allenare poco con i compagni, ma si è fatto un'idea di quello che lo aspetta. "Ho visto molti allenamenti da fuori, perché stavo lavorando individualmente, situazione che però ti pennette di osservare le dinamiche della squadra. La cosa che mi piace molto è che tutti i giocatori sono molto coesi, ci si dà consigli l'un l'altro e c'è voglia di ascoltarsi l'un l'altro. E questa non dico che sia una cosa assolutamente nuova per me, ma sicuramente non l'avevo mai osservata e provata a questo livello. Lo considero un aspetto super positivo". 

Sugli obiettivi e le difficoltà degli italiani a Milano, Totè dice: "Il mio progetto è di innalzare sempre di più l'asticella ogni giorno, la mia ambizione è quella di diventare il giocatore migliore possibile per le mie capacità e credo che questo sia l'ambiente per raggiungere questo obbiettivo. La società mi ha chiesto di essere sempre duro, competitivo, di fare al meglio quello che so fare e, anche, di ricoprire due ruoli, pivot e ala forte, cose che ho già fatto ma che necessitato di tanto lavoro per essere portate al livello superiore, nei playoff scudetto, magari in Eurolega, in un contesto nel quale ci sono grandi giocatori che hanno bisogno di determinati spazi. Molti Azzurri non ce l'hanno fatta? Potrebbe accadere anche a me, non lo posso escludere. Ma non sono spaventato, nel senso che penso che ogni giocatore faccia storia a sé e che, italiano o straniero non importa, se si fa valere, poi abbia spazio. Quanto lo decide l'allenatore, ma è evidente che in un roster così non puoi immaginare di giocare quanto in altre squadre. Torniamo alla scelta consapevole che ho fatto, ma non sono venuto a Milano per stare in panchina".