Valtur Brindisi: rotazioni ridotte e basse percentuali, meritata sconfitta a Bologna

10.11.2025 17:00 di  Michele Longo  Twitter:    vedi letture
Valtur Brindisi: rotazioni ridotte e basse percentuali, meritata sconfitta a Bologna
© foto di Fortitudo Pallacanestro

Si possono avere tante idee e opinioni su ciò che si vede ogni settimana in TV o dal vivo in un palazzetto, ma solitamente i numeri non mentono mai. La sconfitta della Valtur Brindisi per 77-66 contro la Fortitudo Bologna è la terza nelle ultime quattro partite e anche la terza su sei trasferte. Nelle ultime partite Brindisi non ha mai superato gli 80 punti e, nelle tre sconfitte fuori casa ha faticato anche ad arrivare a 70. Sin dalla terza giornata di campionato il calendario è stato terribile, con trasferte su campi difficilissimi quali Livorno, Avellino, Verona e Bologna e partite casalinghe contro squadre toste o con le spalle al muro (vedi Forlì), ma l’impressione è che nella Valtur Brindisi qualcosa si sia inceppato e le rotazioni ridotte al minimo già a inizio novembre non sembrano un gran segnale di fiducia nei confronti della squadra.

Così come contro Verona, Brindisi è andata subito sotto nel punteggio, ma, pur non avendo mai mollato la presa, non è mai stata capace di sopravanzare gli avversari per tutta la durata della partita. Ogni volta che si avvicinava, veniva immediatamente ricacciata indietro. Brindisi ha rimontato nel secondo quarto, salvo poi iniziare il terzo in maniera disastrosa e ritrovarsi nuovamente sotto in doppia cifra. Lo stesso è successo nell'ultimo quarto quando la speranza del -5 è stata subito vanificata da un fallo (il quinto di Francis) e un tecnico che hanno propiziato il decisivo parziale fortitudino. L’unica differenza con Verona è stata che in quel caso Brindisi ha sbagliato i tiri e le occasioni per agganciare gli scaligeri, mentre contro la Fortitudo ha mollato in difesa. Brindisi ha difeso male e ha concesso “solo” 77 punti perché gli avversari hanno tirato male, ma l’impressione avuta è stata che Bologna abbia gestito il ritmo a suo piacimento e sia stata padrona del campo dall’inizio alla fine. Così come in altre occasioni la difesa di Brindisi è andata in difficoltà nel momento in cui gli avversari hanno deciso di prendere un tiro nei primi secondi dell’azione, sfruttando una rapida uscita dai blocchi e un tiro da tre. Così, e grazie a Della Rosa e Sarto, la Fortitudo ha scavato il primo gap che poi Brindisi non è più riuscita a colmare.

VIETATO PASSARE LA PALLA - I pugliesi hanno avuto ottime risposte da Ethan Esposito (19+6) in ombra nelle ultime partite, ma in grande spolvero sabato sera soprattutto nel primo tempo. L’ala forte napoletana ha sciorinato tutto il suo potenziale mostrando la sua pericolosità sia in post che nel tiro da fuori e in generale è stato anche il momento in cui l’attacco brindisino ha funzionato meglio. Nel primo tempo la squadra ha sempre mosso la palla, partendo come quasi sempre da un passaggio in post, ma, a differenza di altre volte, in questa occasione la palla usciva con i tempi giusti ogni qualvolta arrivava il raddoppio difensivo. Brindisi ha anche trovato buoni tiri aperti, ma li ha semplicemente sbagliati, con il solo Radonjic a mantenere percentuali accettabili da quell’angolo in cui spesso e volentieri si trovava libero. In una partita in cui Copeland si è trovato quasi subito in panchina a causa di due falli commessi prematuramente, la difesa di Caja si è particolarmente concentrata su Cinciarini sfidandolo al tiro e chiudendo qualsiasi linea di passaggio. La scelta si è dimostrata vincente in quanto il play brindisino ha chiuso con soli tre assist e 1/12 dal campo. Se però nel primo tempo a mancare sono state le percentuali al tiro, nella ripresa a mancare è stato letteralmente tutto e sono venuti fuori alcuni limiti strutturali di questa squadra, primo tra tutti la convivenza tra Francis e Cinciarini. L’americano è appena rientrato, deve ancora registrare tempi di gioco e affinare la conoscenza dei compagni, ma ieri è sembrato parecchio in difficoltà. Innanzitutto perché ha bisogno di avere tanto la palla in mano, esattamente come Cinciarini, e in secondo luogo perché ha provato troppo spesso a forzare conclusioni. Qui arriviamo al punto principale della questione, ovvero gli schemi offensivi. Troppo spesso nella ripresa si sono visti gli americani prendere palla e tentare una soluzione personale, senza costruire nulla. È chiaro che se viene composto un roster con entrambe le guardie americane l’idea di base è anche questa, ovvero dare la palla in mano a loro nei momenti di difficoltà o nei finali di partita. C’è però una differenza enorme tra l’affidare la palla e affidarsi agli americani. Nel primo caso la squadra lavora per mettere la palla nelle mani della guardia nelle migliori condizioni possibili, preparando l’ 1vs1 per fare in modo che il talento possa avere la meglio. Il secondo caso è invece ciò che si è visto nel secondo tempo di Bologna ovvero palla a Francis o a Copeland e vediamo che succede. Sicuramente non era questa l’idea di coach Bucchi, ma è ciò che si è visto in campo e ciò che tende a vedersi un po’ troppo spesso quando la difesa avversaria tende alza il livello di fisicità. Il risultato è stato che Brindisi ha chiuso con soli 11 assist contro i 16,5 di media in campionato e soprattutto con un misero 22% da tre punti e il 47% da due, risultato che la qualità dei tiri presi, soprattutto nella ripresa, è stata senza dubbio rivedibile. Impossibile pensare di vincere a Bologna con così pochi assist e senza andare sopra il 50% dal campo.

ROTAZIONI RIDOTTESiamo a inizio novembre è Brindisi sta già ruotando in 7. La stagione era iniziata con un roster da 11 giocatori proprio per ovviare a infortuni e problemi di qualsiasi tipo, ma dopo appena due mesi si è tornati alla situazione dello scorso anno almeno da un punto meramente numerico, dato che il talento degli interpreti non è minimamente paragonabile. Da 3 partite, ovvero da quando è rientrato Francis, Maspero è completamente fuori dalle rotazioni anche in partite come quella di sabato in cui un po’ più di aggressività in difesa sui portatori di palla sarebbe servita. A fargli compagnia in panchina ci sono Fantoma e Wojciechowski, in campo per appena un minuto a testa. Va detto che nessuno dei due sta facendo nulla per meritarsi più minuti dato che entrambi hanno avuto un impatto abbastanza negativo sulla partita. Wojciechowski si è fatto subito bruciare da Sorokas e lo ha fermato con un fallo antispostivo e subito dopo Fantoma ha commesso un fallo su una tripla di Sarto. Insomma in un minuto due indecisioni si sono trasformate in un 5-0 di parziale Fortitudo. A tutto ciò si aggiunge l’assenza di Miani, che ha voluto forzare contro Forlì dovendo però alzare bandiera bianca dopo solo 10 minuti in campo ed è poi restato ai box per le successive tre partite. Assenza tra l’altro pesantissima contro le squadre peggiori da affrontare perché sia Forlì, che Verona, che la Fortitudo hanno vinto la partita giocando small e sfruttando questa importante carenza nel roster brindisino. Bucchi ha scelto di adattarsi provando Esposito in quel ruolo, ma i risultati sono stati deludenti e non certo per colpa o scarsa applicazione del giocatore. Semplicemente quello non è il suo ruolo. Così Brindisi si è trovata a soccombere contro Masciadri (3/5 da tre), Baldi Rossi (6/9 da tre) e Sorokas che è un lungo atipico che allarga molto il campo. Non solo giocando così si perdono le partite, ma lo si fa anche con passivi che rischiano poi di pesare quando si arriverà a fine campionato (-14 a Verona, -11 a Bologna). Non solo, ci si trova con giocatori con minutaggi troppo importanti per questa fase della stagione (Esposito 35, Radonjic 36, Cinciarini 30) e il rischio è di arrivare a corto di fiato quando più conterà.

ULTIMI SFORZI – Il calendario terribile di Brindisi avrà un’ulteriore tappa mercoledì sera contro Rimini tra le mura amiche del PalaPentassuglia e una nuova temibile trasferta contro Torino, poi ci saranno una serie di partite leggermente più agevoli e soprattutto senza lunghe e continue trasferte, in quanto Brindisi giocherà tre partite consecutive in casa, intervallate da una pausa di due settimane dovuta al rinvio delle partite contro Mestre e Rieti. Se però da una parte ci sarà un dicembre da 6 partite in un mese e due turni infrasettimanali, dall’altra c’è da dire che Brindisi affronterà solo due squadre di alta classifica (Pesaro e Rieti). Inoltre la pausa dal 22 novembre al 3 dicembre, che vedrà assente il solo Mouaha convocato dal Camerun, potrebbe anche essere l’occasione ideale per lavorare in palestra e affinare i meccanismi e la convivenza tra Cinciarini e Francis, cosa che al momento sembra l’ostacolo più importante da superare.