Tensione Leka-tifosi a Pesaro, incontro per la riconciliazione: "Dire leccaculo a uno dei Balcani è il peggior insulto"

30.04.2025 09:10 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Tensione Leka-tifosi a Pesaro, incontro per la riconciliazione: "Dire leccaculo a uno dei Balcani è il peggior insulto"
© foto di Carpegna Prosciutto VL Pesaro

Tentativi di riconciliazione a Pesaro dopo i fatti accaduti nella partita contro Verona, ultima di stagione regolare. Lo striscione "Leka-c*lo" e quelle parole del coach a fine gara catturate da un video che hanno portato all'intervento della curva con un duro comunicato. Un gruppetto di rappresentanti della curva ha incontrato il coach al termine dell'allenamento di ieri, come confermato da coach Leka a Il Resto del Carlino. "Ho detto loro che a Pesaro sono venuto in missione e per amore perché qui sono a casa mia. Accetto tutte le critiche a livello tecnico che volete farmi, ma se è vero che sono uno di voi chiede rispetto a livello umano, altrimenti divento una bestia. Dire leccaculo a uno che viene dai Balcani è il peggior insulto, ma comunque io lo striscione non l'ho visto altrimenti non avrei mai ringraziato i tifosi in sala stampa perché, appunto, non sono un leccaculo. Quando poi in pullman me l'hanno riferito, mi sono sentito offeso due volte, perché quell'insulto arrivava dalla mia gente scritto indegni e poi tifare per la maglia: se si tifa, si sostengono i giocatori".

Ci si prova quindi a mettere la vicenda alle spalle, anche perché davanti c'è un play-in da giocare. Ma è ancora (incredibilmente) rebus sulla data. Scrive Il Carlino: "... sbancare il palasport scaligero, arrivando undicesimi e riguadagnando il fattore campo, ha significato cacciarsi nel ginepraio della questione-palasport, indisponibile fino al 4 maggio. La società vuol giocare domenica alla Vitrifrigo Arena, ma nel frattempo si è guardata intorno per un impianto alternativo, prendendo atto che Rimini non è un'ipotesi praticabile in quanto ritenuto inappropriato dalla Questura romagnola".