La ripresa si apre con la tripla di Svi Mykhailiuk, ma i Thunder si incendiano subito: Luguentz Dort colpisce due volte da tre per sorpasso e primo vantaggio ospite, George replica dall’arco e poi la tempesta si abbatte su Salt Lake City. Per quasi sette minuti i Jazz non segnano, e OKC scappa con un devastante 30-2, suggellato da una tripla beffarda di Jaylin Williams (15 punti, 6 rimbalzi, 6 assist) carambola tabellone-ferro-rete. Con il 110-88 all’inizio dell’ultimo quarto, Utah non riesce più a riaprire: l’inerzia resta saldamente nelle mani dei campioni in carica, che chiudono 144-112 e infilano l’ottavo successo consecutivo. Gara dominata dalla distanza: dopo il 52% da tre all’intervallo, OKC termina addirittura al 65% (23/37), mentre Shai Gilgeous-Alexander firma 31 punti e 8 assist a 9/14 senza bisogno di giocare il quarto periodo. Per il Jazz, troppe palle perse (27, primato stagionale) e un terzo quarto fatale.
Thunder travolgenti a Salt Lake City, una pioggia di triple abbatte i Jazz
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Sempre alla ricerca della prima vittoria in NBA Cup, Utah parte senza timori contro un Oklahoma City quasi perfetto in stagione: l’avvio è firmato dal duo Lauri Markkanen – Keyonte George, con il play che pesca Ace Bailey (15 punti, 3 assist, 3 recuperi) dalla media per il +11 (18-7). Il vantaggio nasce dall’ottima mano dall’arco del Jazz, ulteriormente alimentata dall’ingresso di Kevin Love (12 punti con 4/5 da tre). Il campione 2016 infila tre bombe consecutive e, allo scadere del primo quarto, risponde alla tripla di Isaiah Joe (16 punti, 5/6 al tiro, 4/5 da tre) per il 44-30 dopo 12 minuti. Poi però Utah resta a secco per quattro minuti: OKC ne approfitta con un 8-0 che ricuce fino alla parità a fine primo tempo, ma grazie a un libero di Jusuf Nurkic e al tecnico fischiato a Mark Daigneault i Jazz tengono un +2 all’intervallo (69-67).