Al rientro dagli spogliatoi Chicago non trova la rimonta, anzi sprofonda tra palle perse e liberi concessi, mentre il collettivo di Miami continua a macinare esecuzioni e possessi. Nel finale di terzo quarto Davion Mitchell riaccende i motori e un 15-2 spinge il margine oltre i venti punti, 102-75, chiudendo di fatto la contesa prima dell’ultimo atto. L’ultimo quarto è gestione e firma sulla vittoria: otto giocatori del Heat chiudono in doppia cifra, con Kel’el Ware a 20 punti e 14 rimbalzi, Norman Powell a 19 e Bam Adebayo a 18 con 7 rimbalzi, 5 assist e 3 stoppate. E 9 punti con due triple, 2 rimbalzi e 3 assist per Simone Fontecchio in 25'. Finale 143-107 e un messaggio limpido: il migliore attacco della NBA, oggi, parla la lingua di South Beach.
NBA Cup - Heat travolgenti a Chicago: +36 e otto in doppia cifra
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I Miami Heat arrivano allo United Center. Primo quarto di pura intensità e ritmo, chiuso in perfetto equilibrio sul 36-32 per Miami, poi la partita svolta: gli Heat piazzano il primo “break” con aggressività a rimbalzo offensivo e pressione costante, mentre i Bulls faticano a difendere senza commettere falli e perdono fiducia al tiro. Il segnale è chiaro fin da subito: la fisicità di South Beach detta legge e prepara la fuga. La spallata decisiva arriva nel secondo periodo: prima un 8-0, quindi un clamoroso 22-4 in appena tre minuti che spedisce gli uomini di Norman Powell e Kel’el Ware a +25. Josh Giddey, con l’appoggio di Matas Buzelis, prova a riaccendere il motore dell’Illinois, ma l’intervallo certifica il divario: 70-52 Heat, inerzia e punteggio dalla stessa parte.