Terry Rozier e lo scandalo scommesse nella NBA: Miami non sapeva delle indagini
Il caso Terry Rozier e lo scandalo delle scommesse sta scuotendo profondamente il mondo NBA e, in particolare, l’ambiente dei Miami Heat, che lo avevano acquisito a gennaio dagli Charlotte Hornets con una trade senza essere a conoscenza delle indagini federali che lo riguardavano. Secondo quanto riportato dal Miami Herald, la franchigia della Florida non era stata informata né dalla lega né dagli Hornets che Rozier fosse sotto sospetto per attività di scommesse illegali, un’inchiesta che ha portato giovedì all’arresto del giocatore da parte dell’FBI. L’episodio getta un’ombra sulla sua carriera e pone interrogativi cruciali sul futuro del contratto e sulla posizione dei Miami Heat.
L’NBA, secondo fonti interne, era a conoscenza di movimenti di scommesse anomali legati a Rozier già dieci mesi prima della trade, ma le politiche interne della lega non prevedono la condivisione di tali informazioni con le squadre coinvolte. Né la NBA né gli Hornets avrebbero dunque avvisato Miami, che aveva ceduto Kyle Lowry e una scelta al primo giro per assicurarsi le prestazioni della guardia. Solo dopo la conclusione dello scambio, tramite un’inchiesta del Wall Street Journal, gli Heat hanno appreso dell’indagine, trovandosi così in una situazione imprevista e potenzialmente dannosa sia dal punto di vista sportivo che economico.
Attualmente, la franchigia di Pat Riley e Erik Spoelstra si trova in una fase di “raccolta informazioni”, valutando se presentare un appello alla lega per tentare di riottenere la scelta ceduta a Charlotte. Tale pick potrebbe andare agli Hornets nel 2027 se Miami raggiungesse i playoff, o diventare non protetta nel 2028. Il ritorno di quella scelta offrirebbe agli Heat una maggiore flessibilità nelle trattative future, ampliando il numero di prime scelte cedibili fino al 2032. Nel frattempo, la squadra non può sostituire Rozier o firmare nuovi giocatori senza superare la soglia della luxury tax, a meno che la NBA non decida di annullare il suo contratto, eventualità che rimane al momento incerta. Secondo RealGM, Rozier continuerà a ricevere il suo stipendio di 26 milioni di dollari per questa stagione nonostante l'impossibilità di giocare. Per le regole NBA, è la stessa Lega che deve appurare se Rozier abbia violato le regole prima di essere sottoposto a ban o sospensione, con il conseguente stop al pagamento dello stipendio.
Il caso, oltre a minare l’immagine di Rozier, solleva un problema di trasparenza nei meccanismi informativi della NBA. Due portavoce della lega hanno rifiutato di spiegare perché le squadre non vengano avvisate in presenza di indagini o attività sospette sui propri giocatori. Una maggiore comunicazione, sottolineano gli autori del Miami Herald, avrebbe probabilmente evitato ai Miami Heat di trovarsi in questa posizione scomoda. In attesa che la giustizia federale faccia il suo corso, il futuro di Rozier resta appeso a un filo, e con esso anche parte delle strategie sportive ed economiche della franchigia di South Beach.