Klay Thompson retrocesso in panchina: i Mavericks promuovono D’Angelo Russell
I Dallas Mavericks hanno deciso di far partire Klay Thompson dalla panchina nella gara di mercoledì contro i New Orleans Pelicans, inserendo D’Angelo Russell nel quintetto iniziale, anche se non è servito a trovare la vittoria, visto che Saddiq Bey & C. hanno vinto per 99-101. A 35 anni, il veterano tiratore sta faticando in avvio di stagione e coach Jason Kidd ha optato per un cambio di assetto, con Thompson affidato alla second unit per cercare di ritrovare ritmo e fiducia. I numeri spiegano la scelta: in sette partenze da titolare, Thompson ha viaggiato a 8.1 punti, 3.0 rimbalzi e 1.6 assist, con percentuali insolite per il suo profilo — 31.8% dal campo e 26.2% da tre. Un calo netto rispetto al suo primo anno a Dallas (2024-25), chiuso a 14.0 punti, 3.4 rimbalzi e 2.0 assist con split 41/39/91, che lo avevano reso una presenza affidabile nel sistema dei Mavericks.
La promozione di Russell porta inoltre un beneficio strutturale: playmaking puro e creazione dal palleggio (5.7 assist di media in carriera), qualità preziose accanto al fenomeno rookie 18enne Cooper Flagg, oggi fuori ruolo da point guard titolare. Con Russell starter, Dallas può bilanciare i possessi, migliorare la gestione del ritmo e liberare Flagg da responsabilità eccessive in regia, massimizzando spaziature e letture sul perimetro. Thompson è stato in campo per oltre 25', ieri sera, mettendo insieme 11 punti con 3/6 dall'arco, 4 rimbalzi e 3 assist, risultati migliori delle sue medie attuali. Resta l’incognita sul futuro ruolo di Thompson. Il quattro volte campione NBA potrebbe stabilizzarsi come sesto uomo se l’attuale trend non si invertirà, mentre i Mavericks — attualmente 2-5 — cercano risposte rapide per rimettere in carreggiata la stagione. Per il front office e lo staff, l’obiettivo è doppio: proteggere l’identità competitiva del team e accompagnare Thompson in un percorso di recupero tecnico e mentale, valorizzando al contempo la crescita di Russell e Flagg nell'attesa del recupero di Anthony Davis e il rientro di Kyrie Irving.