I Cavaliers non hanno fretta di rinnovare Darius Garland: estensione rimandata

Darius Garland resta uno dei volti più rappresentativi dei Cleveland Cavaliers, ma secondo quanto riportato da King James Gospel, la franchigia non ha alcuna intenzione di accelerare i tempi per un’estensione contrattuale. Con ancora tre anni garantiti sul suo attuale accordo, il front office preferisce attendere risposte concrete prima di impegnarsi ulteriormente. Garland guadagnerà $39,4 milioni nella stagione 2025/26, seguiti da $42,1 milioni nel 2026/27 e $44,9 milioni nel 2027/28. Si tratta di cifre importanti per una guardia due volte All-Star, ma che non giustificano — almeno per ora — un ulteriore prolungamento senza garanzie tecniche e fisiche.
Dubbi sulla salute e impatto nei playoff. Secondo Zach Lowe e Sam Amick, analisti NBA di riferimento, Garland deve ancora dimostrare di poter essere affidabile sul lungo periodo. Le sue condizioni fisiche sono un punto critico: non solo per le partite saltate, ma per la difficoltà nel mantenere alto il rendimento dopo i rientri. Inoltre, il suo impatto nei playoff è ancora tutto da verificare, con prestazioni altalenanti e poca incisività nei momenti chiave. L’introduzione del second apron (livello) nel nuovo CBA ha reso più complicate le estensioni per giocatori come Garland. Le franchigie sono ora più caute e cercano accordi favorevoli alla squadra, come dimostrato dai casi recenti di Kevin Durant e altri veterani. “I giorni in cui si entrava in estensioni partendo dal salario attuale sembrano finiti”, ha dichiarato Lowe nel suo podcast. I Cavaliers non intendono chiudere la porta a Garland, ma vogliono prima risposte chiare su durabilità, leadership e rendimento playoff. L’estensione non è esclusa, ma sarà oggetto di valutazione più avanti, probabilmente tra un anno. Una scelta prudente, che riflette il nuovo approccio strategico delle franchigie NBA.