Lega A - Pompea Bologna, Martino sull'arrivo dell'Olimpia Milano al PalaDozza

Lega A - Pompea Bologna, Martino sull'arrivo dell'Olimpia Milano al PalaDozza

Il coefficiente massimo di difficoltà sta per arrivare al Paladozza della Pompea Bologna. Le parole di Antimo Martino per presentare la gara casalinga con Milano.

“Arriva Milano, probabilmente è la partita più importante per coefficiente di difficoltà: roster profondo, esperienza dell’allenatore e ambizioni della società. Noi la possiamo vedere come una partita che, in virtù delle loro qualità, andrà affrontata con energia, entusiasmo, leggerezza mentale e voglia di battersi in ogni situazione e accoppiamento difensivo, specie a livello individuale. Le soluzioni che loro hanno sono infinite, la difficoltà è notevole”

Arrivate da ovvi sfavoriti. “Serve leggerezza perché sappiamo chi abbiamo di fronte, ma sappiamo anche che se non diamo il meglio, se non diamo attenzioni particolari e se non avremo durezza per i 40’ non ci sarà niente da fare. Sappiamo quello che dobbiamo e possiamo fare, ma riconosciamo il loro valore”

Loro hanno armi infinite, quindi voi dovrete pensare solo a voi stessi. “Loro hanno tante possibilità, noi abbiamo individuato qualcosa ma contro Milano è anche difficile capire chi gioca, visto che possono mandare tre giocatori in tribuna: magari prepari qualcosa contro di lui e nemmeno verrà convocato. Ma è un caso atipico, l’unico caso in Italia che avremo per affrontare una situazione del genere”

Dovete migliorare a rimbalzo. “Dobbiamo fare meglio, è uno degli aspetti, specie quelli offensivi concessi, su cui lavorare. Anche a Cremona, il nostro primo tempo è stato meno brutto di quanto non sia stato percepito, su tante cose, ma poi con tutti i rimbalzi concessi…”

Punti deboli di Milano? “Ora è sicuramente diversa da quella che era all’inizio, e non lo dico per mettere le mani avanti. Maggiore solidità, a cui noi dobbiamo rispondere con energia sapendo che loro giocano anche in Eurolega, ma sono anche abituati a questi ritmi. Diamo quello che abbiamo”

Emozioni personali, affrontare Milano, Messina, nel giorno del Reverberi? “E’ emozionante affrontare giocatori che hanno fatto la storia della pallacanestro. Guardare 4-5 partite di Milano è guardare 4-5 partite di alto livello. Sarà un piacere affrontare per la prima volta Messina da capo allenatore, capitò da assistente, al mio primo anno di Roma, quando lui era al CSKA: eravamo avanti di 11, era il 2008, e perdemmo con tripla di Langdon alla sirena. Per il Reverberi ringrazio, è stata una piacevole sorpresa sapere di questo premio, e l’ho scoperto casualmente: arrivavano messaggi di complimenti, sono dovuto andare su internet per capire cosa stesse capitando. Ringrazio la giuria, ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questa cosa, in primis il presidente Pavani e i giocatori, sia quelli che sono rimasti questa stagione e quelli che sono altrove. Tutti hanno contribuito a riportare la F in serie A. Poi ringrazio chi mi sopporta: la mia famiglia, il mio procuratore, tutti i tifosi. “

Leunen come sta? “Sta bene. In 10 anni di serie A non aveva mai perso una partita, non è abituato a fermarsi, e questo gli ha calato la condizione fisica.”

Ti aspetti qualcosa di più da qualcuno? “Domenica ho risposto su Daniel, a giornalisti di Cremona dove lui era un ex, perché mi è stata fatta la domanda, di solito non entro mai nell’ambito dei singoli e se devo dare delle colpe lo faccio nello spogliatoio davanti ad un video. Dobbiamo crescere tutti, su errori che si stanno ripetendo, su cose che ci penalizzano. Chiaro che le prestazioni individuali possono condizionare, ma tutti noi abbiamo completa fiducia in questa squadra, e dobbiamo essere bravi ad assimilare le sconfitte. Noi siamo stati onesti, io e la società, abbiamo sempre parlato di campionato difficile, e dopo le vittorie iniziali non ho mai parlato di playoff. Lo dicevo dopo le vittorie, lo ripeto dopo le sconfitte: se dopo ogni partita iniziamo a fare processi a singoli non va bene, il roster è stato costruito sulle nostre possibilità, e dobbiamo dare il meglio con questi giocatori. Che, a loro volta, devono darci una mano non dico raggiungendo la perfezione ma con la presenza, con le cose semplici, e senza bucare le partite. Abbiamo dei margini di miglioramento, alcune cose non siamo riuscite ad allenarle per problemi di infermeria, vorrei riuscire a lavorare in un certo modo partita per partita”

Escluso quindi il mercato. “Nella maniera più assoluta, e ricordo che la classifica rispetto alle aspettative non è buona, ma ottima. Leggo la classifica, vedo Roma esaltata dalla stampa ed è pari a noi, vedo Treviso dietro, come altre che hanno fatto i playoff. Speriamo di restare in quella fascia, ma pensare oggi al mercato sarebbe far capire che ambiamo a qualcosa di più, e non è così. A Cremona potevamo fare meglio con solo poche cose”

Forse il calendario ha aiutato. “Però a Pesaro non era facile senza uno straniero, e Venezia non è facile da battere. Quando vincevamo sapevamo che sarebbero arrivate partite difficili, io il calendario ce l’ho nella testa”

Ci sono squadre che quando capiscono di non poter vincere una partita si rilassano. “Capitasse da noi non lo accetterei, né io né la società. Nessuno deve mollare nelle partite difficili, a Cremona abbiamo fatto un secondo tempo eccellente rispetto al primo, e tutti noi avevamo voglia di rimediare. Non ho campanelli d’allarme, e anche Brescia, pur con errori e pur con avversaria di livello, è stata gara in cui abbiamo lottato fino alla fine”

Sarà partita particolare per Cinciarini. “Lo sarà per tutti, contro una avversaria importante e con grande classifica di Eurolega. Scola, Rodriguez, sono tutti vincenti, non solo giocatori di livello”