Pelicans travolgono i Blazers: Poole guida il ritorno, New Orleans a valanga
Con soli dieci giocatori a disposizione e senza i loro tre pivot di riferimento, i Blazers cedono 143-120 sul parquet dei Pelicans, rivitalizzati dal rientro di Jordan Poole (22 punti). È la seconda vittoria dei Pelicans sotto la guida di James Borrego, e la prima dopo otto partite a secco: un successo che nasce subito, con i rookie Jeremiah Fears e Derik Queen a dettare il ritmo e a scardinare la fragile seconda linea difensiva di Portland (14-6).
Shaedon Sharpe e Deni Avdija provano a resistere, ma è Sidy Cissoko a incendiare la gara, supportato da Rayan Rupert; i Blazers restano a contatto (32-30), poi l’ingresso di Poole alza l’asticella e New Orleans chiude la prima frazione sul 39-30.
Rupert inaugura il secondo quarto con una tripla, ma Poole ha gambe leggere e contro la “second unit” avversaria fa quello che vuole, stabilizzando il margine (47-38). Portland non molla: il tandem Rupert–Cissoko rimette la squadra in scia (49-46), e nel basket a briglia sciolta è ancora Cissoko a prendersi il palcoscenico per il sorpasso (62-60). Fears risponde con personalità e riporta le mani sui comandi per i Pelicans, che vanno al riposo avanti 70-68, nonostante l’espulsione di Herb Jones che avrebbe potuto complicare il piano gara.
Al rientro dagli spogliatoi, la partita cambia pelle: entrambe le squadre scelgono la soluzione dall’arco e nasce un concorso di triple, con Bryce McGowens e Saddiq Bey a rispondere al duo Sharpe–Avdija. Sembra il momento buono per Portland quando Cissoko piazza due schiacciate in fila, ben imbeccato da Avdija, per l’89-88; i Pelicans colpiscono senza complimenti: Yves Missi e Poole puniscono al ferro e riprendono l’inerzia (105-97).
Con Cissoko finalmente contenuto e Avdija a rifiatare, New Orleans scava il solco: Queen schiaccia, Poole appoggia al tabellone, e i Blazers accusano il colpo (119-105).
Da lì è gestione, anzi di più: in due minuti Bryce McGowens allarga la forbice fino a +22, segnando il destino della gara con sei minuti ancora da giocare. Portland, corta e scarica, si scioglie definitivamente; a 5’26” dalla fine Tiago Splitter apre il “garbage time” e i Pelicans chiudono in controllo sul 143-120, ritrovando fiducia e ritmo. Serata che racconta la profondità e l’energia di New Orleans, favorita dal rientro di Jordan Poole e dalla regia dei rookie.