LBA - La Pallacanestro Reggiana verso il ritorno al PalaBigi

LBA - La Pallacanestro Reggiana verso il ritorno al PalaBigi

Graziano Sassi, carismatico socio della Pallacanestro Reggiana, tra i primi ad aderire al nuovo corso portato avanti assieme al vice presidente Enrico San Pietro e alla presidente Veronica Bartoli, è stato intervistato da Francesco Pioppi per il Resto del Carlino. Un estratto delle sue parole.

Ad ottobre si gioca nel PalaBigi. Credo sia una gioia immensa per tutta Reggio e per i nostri appassionati che ci hanno comunque sostenuto anche in questi due anni in cui abbiamo fatto tanti sacrifici. Vediamo finalmente un orizzonte luminoso per tutti quelli che amano questo sport, ma anche per il tessuto sociale ed economico della città, perché non va dimenticato che attorno alle partite si creano opportunità per attività collaterali come bar, ristoranti e negozi. A maggior ragione quando ci saranno le gare di Champions League, con tifosi che arriveranno da tutta Europa.

Record di presenze al debutto. Ci contiamo molto, sento che c'è un entusiasmo contagioso e mi gratifica, come sapete non facciamo questa attività per avere degli utili, anzi… Da questo punto di vista vanno elogiati gli sponsor che ci stanno vicino, quelli che decideranno di farlo e ovviamente la presidente Veronica e la famiglia Bartoli.

Max Menetti. Ho scoperto una persona cordiale, corretta e molto professionale. È un coach con cui possiamo parlare di tutto, ma direi che tutto lo staff è di altissimo livello, così come la dirigenza. Vedere Fucà assistente della Nazionale italiana e il nostro amministratore delegato Dalla Salda a capo della delegazione della Nazionale Under 20 è stato un vero orgoglio.

Momento memorabile. La finale di Fiba Europe Cup a Istanbul e la gioia di aver portato il nome di Reggio in tutto il mondo e soprattutto aver visto tanti giovani della provincia venirci a sostenere grazie ai sindaci di Albinea, Baiso, Castellarano e Scandiano e all'iniziativa 'Collina Biancorossa'. Resta il rammarico di aver perso, perché se fossimo stati al completo poteva finire diversamente, ma ci rifaremo.