LBA - Gli obiettivi di Ettore Messina per la serie A

LBA - Gli obiettivi di Ettore Messina per la serie A
© foto di foto Savino Paolella

Lasciati gli Spurs per un doppio ruolo di presidente-allenatore all'Olimpia Milano, Ettore Messina spiega a Piero Guerrini di Tuttosport come si è organizzato per affrontare il compito nella stagione e delle convinzioni che ha maturato dopo questi primi mesi di tourbillon tra LBA ed EuroLeague.

Stavropoulos. Non è un problema di fatica, è stato importante aver convinto una persona seria e preparata come Christos Stavropoulos, che si occupa della quotidianità, della gestione societaria e dell'organizzazione. Da quando è cominciata la stagione io laccio l'allenatore. Certo, mi riservo il diritto di avere la paiola su questioni più importanti come prendere o meno giocatori. Ma sono messo nelle migliori condizioni da un professionista serio e attento. Poi in società si lavora con coesione notevole.

Serie A. L'ho trovata molto in salute da un punto di vista tecnico. E non lo dico perché abbiamo perso qualche partita di troppo all'inizio. E' difficile giocare in trasferta, si può cadere ovunque, ci sono giocatori interessanti, Trovo palazzi pieni, passione.

LBA. Non so ancora rispondere con precisione, sto cercando di capire. Penso però si debba ambire a condividere un po' di più. Ma questo è un tema che riguarda l'intero Paese, non soltanto il basket, o lo sport. Posso dire che il problema non è certo trovare un contatto televisivo o uno sponsor del campionato, più remunerativi. L'obiettivo deve essere consolidare il momento di crescita, coordinare gli sforzi per avere una presenza più qualitativa nei palazzetti, sostenere l'attività delle nazionali, migliorale le strutture, il reclutamento e l'attività giovanili attraverso il reperimento e l'investimento di maggiori risorse.

EuroLeague. Durissima, non c'è paragone con il passato, per il livello di eccellenza delle squadre, per un calendario davvero fitto, per l'organizzazione. Il problema di fondo ora è come trovare giocatori di livello, giacché la Nba, per i contratti multipli con la G-League, ha ridotto le possibilità di mercato da questa parte dell'oceano. E in tal senso si è perso qualche passo nel recente passato quando ci si sarebbe potuti propone come movimento di sviluppo dei giocatori. Al contrario, adesso anche i talenti europei si trasferiscono giovani di là: pensate a Doncic, ma anche a Bogdanovic, Jokic. Il problema è proprio l'approvvigionamento giocatori, che si complicherà in futuro. E avrà ricadute sui campionati nazionali.