NBA - Pelinka non ipoteca il futuro dei Lakers per i capricci di LeBron

NBA - Pelinka non ipoteca il futuro dei Lakers per i capricci di LeBron

Giorni pesanti quelli che hanno avvicinato l'arrivo della trade deadline in casa Lakers. Rob Pelinka doveva prendere una decisione che certamente non avrebbe fatto fare salti di gioia a LeBron James, in un momento in cui la squadra si trova nelle secche della parte bassa del play-in e ha davanti a sè la prospettiva di cominciare la prossima post season come la precedente.

LeBron voleva assolutamente Dejounte Murray, scrivono negli USA. Concludere la trattativa significava privarsi del futuro per la franchigia, facendo andar via le poche scelte rimaste nelle mani del front office e quell'Austin Reaves che è considerato la colonna portante del post James accanto ad un Anthony Davis che sembra completamente ritrovato. E Murray non appare giocatore da poter rivoluzionare gli equilibri di squadra e campionato.

Perché a dispetto dei 51 milioni di dollari di player option per la stagione 2024-25 che potrebbero far gola a chiunque ma non certo ad un miliardario come LeBron, nulla può vietargli di andare altrove se pensa che nella probabile ultima stagione della sua carriera la possibilità di vincere un ultimo titolo NBA sia altrove. Lasciando in mutande i Lakers per diversi anni.

Se c'è un vincitore in questa storia tutta interna alla franchigia sono i Lakers, perché Pelinka non avrebbe più ipotecato il futuro per soddisfare i capricci della superstar vincente per eccellenza del basket. Se c'è un perdente è James, perché, alla fine, qualcuno nell'organizzazione gli ha detto di no. perché si sono ricordati che il marchio Lakers è superiore ad ogni singolo giocatore. 

Non saranno più tenuti in ostaggio da un giocatore a cui comprensibilmente non interessa il tuo futuro. Non sarà più necessario tappare inutilmente i buchi nelle fondamenta che si stanno spaccando attorno a un monumento costoso. I Lakers avranno i soldi per ingaggiare una stella più giovane. Avranno tre scelte mobili da scambiare con un'altra stella più giovane. 

Adesso i protagonisti stanno al gioco. Da una parte, Pelinka sembra fiducioso nel futuro: "Non volevamo sparare adesso un proiettile che avrebbe portato solo a un miglioramento molto marginale a scapito di un movimento molto più grande e di maggiore impatto potenzialmente in giugno e luglio. A volte la continuità richiede tempo e pazienza e devi solo lasciarla sviluppare. La mossa giusta al prezzo giusto non si è presentata."

Dall'altra James sembra sconfitto, ma Pelinka non sembra accorgersene: “L'ultima conversazione che ho avuto con lui lo vede concentrato sui ragazzi nello spogliatoio e sul renderli i migliori giocatori e compagni di squadra che potrebbero essere. Lui sa come nostro leader e come nostro capitano che costruire questi ragazzi e ottenere la migliore versione di loro stessi sarà importante per il percorso che faremo. Sono entusiasta di vederlo svolgersi.”