Luca Banchi: "Il miglior quintetto della mia carriera da allenatore"

13.04.2024 11:13 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Luca Banchi: "Il miglior quintetto della mia carriera da allenatore"

Nel nuovo episodio di Basketball & Conversations della LegaBasket Serie A, due grandi tecnici italiani si sono incontrati a poche ore dalla loro sfida sul più prestigioso palcoscenico del basket europeo: Andrea Trinchieri incontra Luca Banchi. L'attuale coach della Virtus, tra i tanti temi affrontati (in fondo all'articolo il video completo), ha parlato del suo approdo alla guida della Lettonia"Mai mi sarei sognato di diventare un giorno allenatore di una Nazionale e addirittura di una nazione che non fosse la mia: la Lettonia. Tanto per raccontarti un episodio. Porzingis: la prima volta che ci siamo incontrati io stavo già facendo attività con la Nazionale, è successo per strada. Io l'ho approcciato e lui non mi ha riconosciuto e ha pensato fossi il solito tifoso che gli chiedeva l'autografo. Mi sono presentato, ho detto: "Ciao sono Luca Banchi, il nuovo allenatore...", e lui "Ah scusami, perdona...". Bene, siamo partiti da questo livello, che loro arrivassero da cocenti delusioni ha fatto si che forse ci fosse un livello di accettazione diverso di un allenatore straniero. Un fortissimo desiderio di riscatto, redenzione. Sono nazioni piccoli, la tua prestazione ha il potere di impattare anche emotivamente sulle persone".

Il miglior quintetto di sempre di Luca Banchi (senza considerare la squadra di quest'anno). "Direi Terrell McIntyre da playmaker, metterei Charlie Bell da guardia. Il Charlie Bell livornese, io l'ho avuto a Livorno, era tanta roba, un cannoniere del campionato italiano, poi andò in Spagna e divenne cannoniere anche lì. Nel tre avrei un po' di incertezza. Io ho allenato Silvio Gigena per tanti anni ed era il simbolo di quelle squadre, di quella scuola cestistica. Sono legato anche a quel club, quando mi arrabbio parlo livornese mi dicono. Sotto canestro Shaun Stonerook nel quattro, è come un certo capo di abbigliamento, un colore che va su tutto. E nel cinque, a sorpresa, ci mettere Brad Miller, che prima di diventare un'All-Star, ha incredibilmente iniziato la sua carriera professionistica in A2, a Livorno, allenatore da uno sconsiderato allenatore grossetano. Campagna dell'Indiana, cappellino da baseball un po' sporco di grasso di trattore. Lo convinciamo a venire, fa questi primi mesi straordinari. Un giorno arriva una chiamata del suo agente Mark Bartelstein, che fa "allora ragazzi ci vediamo, domani Brad parte e va a Charlotte. Ha firmato con gli Hornets". Gli dissi: "No, domenica giochiamo a Roseto, partita prima e seconda. Butto giù il telefono, prendo la guida NBA di Sporting News, vado a cercare il numero di telefono. E dalla sede di Via Pera a Livorno telefono: "Sono Luca Banchi, vorrei parlare con Dave Cowens". Colloquio piacevolissimo, purtroppo Brad non venne a giocare a Roseto. Ma vincemmo grazie alla prestazione di Leo Carpineti".