A2 - Pompea Mantova, Mennini "La ripresa sarà impossibile"

A2 - Pompea Mantova, Mennini "La ripresa sarà impossibile"

Non c'è solo la serie A. Anche la serie cadetta dovrà fare i conti con questa doppia crisi, sanitaria ed economica, che ha investito lo sport tanto che è ormai chiaro a tutti che nulla sarà come prima. La Voce di Mantova intervista a proposito il consigliere d'amministrazione degli Stings Paolo Mennini.

Finisce qui. Non sappiamo ancora bene, ma è evidente che non si potrà giocare a maggio. Anche tra le società che abbiamo sentito noi, c'è la volontà di chiudere qui, non ci sono i presupposti. Tra le condizioni richieste alla Fip dalla Lega vi erano la salute, la sicurezza per tutti e le porte aperte, e non è fattibile.

Auspichiamo che a breve sia presa una decisione. Non si vede la luce in questa situazione. Prima la salvaguardia della salute di tutti. Difficile programmare una ripresa adesso: i giocatori fermi da oltre un mese, gli stranieri sono tornati nei loro Paesi e, anche rientrando in Italia, dovrebbero rimanere 14 giorni in quarantena prima di allenarsi. Per maggio quindi i tempi stringono.

Rammarico. Avevamo una buona squadra, performante ed eravamo pronti a giocarci le nostre cartucce. Resta il rammarico perché avremmo potuto fare un importante finale di stagione. Ma ora pensare al campo non si può.

Mantova e incognite future. Noi siamo un club medio­virtuoso, ma ce ne sono alcuni che già prima erano in difficoltà e ora sono con l'acqua alla gola...  La crisi andrà a colpire tutte le società. Meglio ipotizzare come ripartire degnamente la prossima stagione, anche se "degnamente" non si sa adesso cosa  ­ voglia dire. Dobbiamo restare lucidi, perché le cose si scopriranno con il passare del tempo. Noi non abbiamo un "padre­-padrone", il nostro rischio è spalmato su piccole e medie imprese. 

Dobbiamo vedere la risposta economica del tessuto del nostro territorio. La situazione è in continuo evolversi e se si va avanti per mesi anche noi avremo problemi. Non viviamo certo con il numero degli spettatori al palazzetto o i diritti televisivi che sono inesistenti. Speriamo di avere da qualcuno una mano quando la chiederemo. Speriamo che la Lega ci aiuti, la Federazione riduca le tasse o il Governo possa equiparare i nostri atleti a lavoratori dipendenti, ma ora è tutto in stand­by. Speriamo di capire al più presto come chiudere questo campionato per programmare il prossimo.