A2 - Cosa servono a Cardani e all'Urania? I playoff e un pubblico da serie A

A2 - Cosa servono a Cardani e all'Urania? I playoff e un pubblico da serie A
© foto di Savino Paolella

Settima stagione consecutiva in A2 per l'Urania Milano, che da lunedì si è ritrovata alla palestra secondaria del PalaLido per cominciare la preparazione al campionato 2025-26. Un campionato in cui l'asticella delle ambizioni del club si alza: l'obiettivo massimo non sono più i playoff, che sono diventati l'obiettivo minimo. Il club mette nel mirino la serie A? Gli innesti nel roster spingono in questa direzione. lntanto, nell'intervista che coach Marco Cardani ha concesso al Corriere della Sera edizione Milano, tutto intorno all'Urania deve crescere con in testa questo risultato, compreso il lavoro per far crescere l'appeal verso scuole e quartieri vicini all'Allianz Cloud e creare una base di fan da serie A.

Obiettivi, roster. «Abbiamo scelto di dare più profondità al roster, con giocatori più atletici, forse meno esperti ma quasi tutti in ascesa e con ambizioni. Giocheremo una pallacanestro più di movimento, con più dimensioni, con responsabilità in attacco distribuite. Favorite? Squadre che si staccano nettamente dalle altre non ci sono, ma ce ne sono tante di livello alto come Rimini, Brindisi, Scafati e Verona. In questo quadro il nostro obiettivo sono i playoff, direttamente o passando dai play in."

Ricambio generazionale. "Molti giocatori anziani si sono ritirati o sono scesi di categoria, altri sono andati in Serie A: era da tanto tempo che in A2 non si vedevano, almeno sulla carta, tanti prodotti dei settori giovanili. Rashed? Ha una grande etica del lavoro, molto americana, e voglia di migliorare. Fra l'altro il 3x3 nell'Italia di Andrea Loro gli ha fatto bene. La conferma dei tre giocatori più importanti (Amato, Cavallero e Gentile, ndr) e il ritorno di quattro ben conosciuti può creare attaccamento."