Fontecchio: «Pozzecco allenatore perfetto per la Nazionale. Ora in tanti di noi nel prime»

Simone Fontecchio ha parlato a La Gazzetta dello Sport. "Mi mancava la Nazionale, il gruppo. Stiamo bene, godiamo dello stare insieme. Per le regole Nba mi potevo allenare con la squadra solo dal 30, ma d'accordo con lo staff sono comunque venuto prima. Vedere il preolimpico con il gesso fanno scorso è stata una sofferenza. Sento un senso di responsabilità che mi dà una grande spinta", dice riferendosi al Preolimpico saltato la scorsa estate per infortunio. "Più che per le partite, sono contento per come ci stiamo preparando. Tutti, fin dal primo giorno, ci siamo sempre allenati molto bene: c'è la giusta mentalità, intensità, energia. Questa è la cosa più importante".
Un gruppo unito. "Più o meno il gruppo è sempre lo stesso, però quest'anno, giustamente secondo me, il et ha scelto di dare molta più responsabilità a dei giovani, che se la meritano: Spagnolo, con cui mi ero allenato anche a luglio, Niang, Diouf, Procida. Uscendo dalla panchina ci possono dare un'energia e un atletismo che sicuramente prima ci mancava. Sono contento soprattutto della mentalità che hanno: a quell'età non è scontata, lavorano tanto. Pozzecco è l'allenatore perfetto per una Nazionale, perché nel poco tempo che abbiamo a disposizione, riesce a instillare in noi quelle che sono le sue idee e la sua visione di pallacanestro, e riesce a renderti sereno e leggero in un'estate che comunque ci vede lontano dalle famiglie".
In Nazionale è il leader offensivo. "Per me è un onore, e poi è divertente, perché non è il ruolo che ora ho in Nba. Mi piace prendermi queste responsabilità e allo stesso tempo è una sfida. Cerco di usare questo periodo di preparazione, partite e allenamenti per migliorare il più possibile e prendere fiducia per arrivare all'Europeo il più efficiente possibile. Dove possiamo arrivare? Dentro di noi sappiamo quello che valiamo e lavoriamo per arrivare al massimo risultato, ci faremo trovare pronti. Adesso siamo in tanti ad essere a un livello di esperienza alto, siamo nel "prime" della nostra carriera. Uno può pensare "adesso o mai più", ma io spero che di occasioni ce ne siano quest'estate e anche in futuro".