Trapani, Antonini: «A rischio continuità aziendale della Shark per pretese del comune»

L'offensiva del Comune di Trapani contro la Shark, con la richiesta di restituzione delle chiavi del palazzetto Daidone e la condizione di pagare oltre 120.000 euro di utenze prima di mettersi a tavolino a discutere della ipotetica nuova convenzione sull'utilizzo della struttura nel tavolo di lavoro previsto per il 21 agosto, riceve una pesante risposta da Valerio Antonini questa mattina. Il presidente si dice disponibile a ricorrere al TAR per vedersi confermata la concessione trentennale ricevuta con "regolare procedura di evidenza pubblica" e inoltrare denunce alla Corte dei Conti contro un trattamento di favore definibile "allegro" riservato alle società che hanno avuto negli anni indietro la gestione del bene.
L'affondo di Antonini parte dalla contestazione di aver ricevuto in gestione un bene che non era in condizione di utilizzabilità tanto da richiedere un intervento di ristrutturazione che ha comportato per la Shark un investimento di "oltre 2,5 milioni di euro" da ammortizzare in 30 anni, tanti quanti quelli previsti in concessione, con un allarme serio che chiunque capisca qualcosa di amministrazione contabile aziendale non può non condividere: "Pretendere ora di rimettere in discussione la convenzione, significherebbe compromettere gravemente la continuità aziendale della Trapani Shark, costringendoci ad ammortizzare 2,5 milioni in soli 3 anni anziché in 30, con conseguenze economiche devastanti."
La soluzione, per la Shark, quale è?. Secondo Antonini "Vista la situazione di grave pericolo per la continuità aziendale creata da codesta Amministrazione, comunico che:
• Procederemo immediatamente all'individuazione e comunicazione alla Lega Basket di un secondo palazzetto alternativo che garantisca alla Trapani Shark una soluzione tampone pronta, nel caso il Comune decidesse di procedere con il ritiro unilaterale della convenzione.
• Se codesta Amministrazione non cesserà immediatamente questa pagliacciata confermando per iscritto la piena validità della convenzione, saremo costretti a trasferire definitivamente la squadra in altro impianto a partire dai prossimi mesi."
Il cuore giuridico del problema, come è chiaro, sta tutto nella convenzione. Pianetabasket.com ha avuto possibilità di leggerla e notare che non c'è espressamente inserito un articolo di invalidazione della stessa attribuibile a una trasformazione della ragione sociale del concessionario. Ribadiamo ancora una volta che Per legge, la società trasformata mantiene tutti i diritti e obblighi della società pre-trasformazione (art. 2498 c.c.). Questo include le concessioni. In tribunale per Antonini sarà facile dimostrare la validità degli accordi ma il prezzo da pagare per la Shark, la squadra, i tifosi e anche la regolarità del campionato di serie A - attendiamo che l'Amministrazione comunale renda pubblico il documento presentato alla FIP in cui dichiara che la Shark ha la piena disponibilità del PalaShark - nel frattempo sarebbe salato per tutti.