Giorgio Gandolfi: Aquila Trento un modello con spunti per tutte le società

Giorgio Gandolfi: Aquila Trento un modello con spunti per tutte le società

(di Giorgio Gandolfi). Nel panorama del basket italiano un'oasi felice è, per molti aspetti, la Dolomiti Energia Trento e non ci riferiamo in questo caso al lato sportivo, ma al lato societario, che può offrire numerosi spunti sulla gestione e organizzazione. Come ci ha insegnato un guru del marketing sportivo, il prof William Sutton, la squadra può anche avere una stagione negativa, ma il club deve sempre vincere, e l'Aquila, come club, è sempre tra le prime.

Nata nel 1995 dalla fusione di due squadre di Serie D, l'Aquila Trento ha seguito un percorso lineare e in varie tappe. Ha costruito il proprio futuro, grazie, oltre a una serie di persone, che hanno creduto nel progetto, alla presenza in società di Luigi Longhi, presidente dal 2012, e del general manager Salvatore Trainotti, affiancati da uno staff preparato.

Mentre, dal lato sportivo, ha costruito la propria credibilità a livello nazionale e internazionale, giungendo alla finale scudetto in due occasioni, oltre alla partecipazione a competizioni europee. Avere un supporto economico in una regione a statuto speciale come il Trentino è un vantaggio, ma bisogna anche meritarlo e gestire in modo appropriato le risorse che il territorio, le aziende ed i tifosi (che definisco "clienti" del club) portano alla società sportiva e che vanno loro restituite sotto diverse forme.

Afferma Andrea Nardelli, da alcuni anni in società e da questo campionato dg: "Siamo una società sportiva, ma viviamo in un ambito più ampio della città di Trento e dobbiamo restituire alla comunità quanto la comunità ci ha dato e ci dà".

La società è attualmente posseduta per il 20% dalla Fondazione Aquila per lo Sport Trentino, che costituisce la spina dorsale del club. In primis, con il 40% il Consorzio Aquila Sport Trentino di cui fanno parte 75 aziende. Infine, con il restante 40%, vi è il Trust, un azionariato popolare con oltre 500 soci, i tifosi/clienti, che versano 50 euro l'anno e che hanno vari benefit.

Un altro aspetto unico è un "Fan Data Analys t", cioè un addetto del club che si occupa specificatamente di raccogliere e analizzare più dati possibili sui tifosi/clienti. Ma l'aspetto che ancor più sottolinea come è gestito il club è il rapporto con il territorio dove l'Aquila è attiva in quattro aree. Il contatto con il territorio e le attività generate sono gestite da AquiLab, un laboratorio di progetti sociali e territoriali, che si espande in quatto diverse aree. Il Dolomiti Energia for No Profit raggruppa 15 associazioni del Trentino, mentre l'Aq u i Lab School supporta i Licei sportivi del territorio. Vi sono infine l'AquiLab Community, che promuove progetti sociali, e l'Aca ­ demy Project, che sviluppa progetti per One Team, il programma di integrazione sociale dell'Eurolega e Everybody needs a basket, che prevede la creazione di squadre di basket inclusivo per persone con differenti fragilità.

Assolutamente unico è il progetto Earth Day, che prevede varie iniziative ambientali come il A Tree for a Three, cioè il piantare, per ogni tripla segnata, un albero sul Monte Bondone, devastato nel 2018 da una tempesta. Infine vi è l'Academy, che riunisce società di basket giovanile del Trentino, ma anche del Veneto e della Liguria, con oltre 3.000 giocatori.