LBA - Olimpia, Messina e il futuro: «Ultimo anno? Non deve essere il tema. Poeta progetto mio e della proprietà»

Il coach e presidente delle basketball operations di Olimpia Milano Ettore Messina ha parlato per la prima volta con l'inizio di questa stagione in un incontro con i media. Il tema caldo è ovviamente quello che riguarda il suo futuro, dal momento che da tempo si parla di un ultimo anno alla guida del club meneghino. Non smentisce ma neanche conferma Messina, che spiega: “Era una cosa di cui già parlavamo da tempo con il signor Dell’Orco, con il signor Armani e con tutto il resto dello staff, e siamo andati in quella direzione. Non è un mistero che abbiamo riportato qui Peppe Poeta, perché abbiamo dei progetti importanti per lui. Parlare di me, che sia il mio ultimo anno, come, dove, perché, in questo momento deve essere una cosa di cui parliamo a fine stagione, nel senso che non deve distrarre la squadra. Quello che voi vedete è quello che sarà, senza andare a fare tante altre aggiunte“..
L'indiscrezione circa un suo ultimo anno è legata al ritorno di Peppe Poeta, che ha accettato di lasciare la Germani Brescia dopo una prima stagione da coach che l'ha visto arrivare fino alla finale Scudetto per accettare la proposta da primo assistente di Messina a Milano: “È un progetto che abbiamo fatto tutti quanti insieme. E ovviamente è anche importante la disponibilità che ha dimostrato Peppe. Perché aveva fatto un bellissimo campionato e aveva un ruolo da capo allenatore. Ci ha dato la dimostrazione di tenere a questo tipo di percorso che gli abbiamo prospettato. Credo che abbia dimostrato l’anno scorso di avere le qualità tecniche e anche le qualità umane per gestire un gruppo che gioca sopra una questione importante. Sono arrivati alla finale scudetto e credo che la sua squadra abbia giocato bene. Inoltre, non è una persona che va sopra le righe o che si fa notare per qualcosa di diverso da quello che fa in campo in quel determinato momento. Non mi permetto di dare un giudizio ma l’ho trovato più sicuro di quello che è il suo modo di affermarsi in campo, di proporre, di discutere. Insomma, è un’esperienza da capo allenatore importante e di cui anche noi indirettamente ringraziamo Brescia e la sua proprietà per avergli dato questa grande possibilità di crescita“.