Olimpia Milano, tutte le parole di Ettore Messina nella prima conferenza stampa della stagione

In casa Olimpia Milano, coach Ettore Messina ha ufficialmente dato il via alla nuova stagione incontrando i media prima di salire sul pullman della squadra per giocare a Vigevano. Ecco una sintesi delle sue dichiarzioni. Si parte ovviamente dal pensiero a Giorgio Armani. "Volevo ovviamente dedicare un pensiero al signor Armani anche se è più facile dire delle banalità che cose sensate. Tutti sapete cosa ha significato per questo club, per la pallacanestro italiana ed europea. Al di là ovviamente di tutto quello che ha significato nella sua professione il nostro impegno sarà volto a fare il meglio possibile per ricordarlo nel modo migliore”
Ettore Messina ha parlato anche del ritorno di Peppe Poeta e del suo futuro. “Abbiamo voluto qui Peppe Poeta perché abbiamo un progetto per il futuro attorno a lui ed è una persona che sia qui che a Brescia ha mostrato qualità tecniche e umane adatte per questa società. Non va mai oltre le righe e si fa notare sempre e solo per quello che produce in campo, sul lavoro. Lo ritengo importante per gestire gruppi che lavorano sotto pressione. Come tutti i club importanti, cerchiamo di progettare l’avvenire in anticipo, insieme alla proprietà. È stato possibile grazie alla sua disponibilità perché Peppe veniva da una grande stagione da capo allenatore. Invece, ha voluto far parte di questo tipo di percorso che gli abbiamo prospettato. Rispetto a quando era qui, l’ho visto ancora più sicuro, propositivo. Del resto, ha fatto una finale scudetto e la sua squadra giocava una pallacanestro eccellente. Voglio ringraziare anche Brescia per aver compreso la situazione. Mi piace anche si stia creando una grande sintonia di staff con gli altri assistenti”.
“In questo momento, che futuro avrò, quale, dove, non è importante nel senso che non vorrei mai diventasse una distrazione per la squadra e quindi è un argomento del quale torneremo a parlare a fine stagione. Come gruppo non eravamo dei geni dopo aver vinto tre scudetti di fila, non era tutto da buttare dopo una stagione in cui siamo arrivati corti sugli obiettivi che ci eravamo prefissati. Sappiamo che abbiamo bisogno di riconquistare fiducia, di meritarci il sostegno dell’ambiente e cercheremo di farlo passo dopo passo. Questa è la stagione più dura per qualsiasi squadra di EuroLeague, perché sarà una stagione con così tanti doppi turni. I club che avranno più coesione e riusciranno ad essere compatti non solo nei momenti belli ma anche nei momenti negativi, avranno più chance di essere dove vogliono essere”.
Tanti cambiamenti nello staff: “Alcuni sono stati obbligati come la sostituzione di Mario Fioretti cui auguro tutto il meglio possibile ora che ha avuto questa grande opportunità. Altri sono stati fatti per fare le cose diversamente: se le faremo meglio lo dirà il campo”. E ovviamente anche nella squadra: “Abbiamo individuato dei ruoli in cui dovevamo migliorare. Di questi tempi, tutti sperano di avere un gruppo che abbia voglia di passarsi la palla e di difendere e soprattutto che dimostri di avere una certa durezza mentale. Noi molto spesso abbiamo avuto questa qualità ma non sempre l’abbiamo avuta l’anno scorso. Adesso pensiamo di avere un gruppo di persone che possa avere queste qualità”.
Sull’abbondanza nel ruolo di centro: “Josh Nebo per noi è un valore aggiunto, nel senso che lo sarà non appena sarà tornato al 100 percento perché in questo momento lo stiamo gestendo con gradualità. La speranza è che lui non abbia tutti gli infortuni, i problemi che ha avuto l’anno scorso. Però avere un giocatore come Booker alle sue spalle e anche Dunston, che ha ancora tanta pallacanestro da dare, oltre che una leadership incredibile in spogliatoio, ci fa pensare di avere le spalle coperte”. Ancora non annunciato Toté: “Leonardo è un giocatore che adesso sta seguendo un suo piano di riabilitazione dall’infortunio che ha avuto alla fine della stagione. Nel momento in cui dovesse essere disponibile diventerebbe un giocatore su cui noi puntare ma non ci sono tempistiche”.
Sul ruolo di playmaker: “Lorenzo Brown è un giocatore che ci ha sempre fatto soffrire tantissimo, si è sempre autocandidato giocando molto bene contro di noi per cui siamo contenti di averlo qui. E un giocatore come Quinn Ellis ha un grandissimo futuro davanti. Nico Mannion ha avuto una buona estate ed è partito bene, come sono contento di avere Flaccadori. Con quest’abbondanza possiamo pensare di far giocare a Brown due partite su tre, ad esempio, considerando il calendario, sapendo che vista l’esperienza e il carisma in EuroLeague sarà il nostro playmaker titolare. Ma con lui possono giocare sia Ellis che Mannion perché ha statura per farlo. Ormai, il playmaker non è quello che porta palla avanti e chiama lo schema, deve giocare anche senza palla in mano. Il tema è non fossilizzarsi su un’etichetta. Finora, Ellis l’ha fatto bene. Siamo convinti che possa avere subito un impatto anche in EuroLeague e cerchiamo di aiutarlo a riuscirci”.
Il turnover: “Zach LeDay, ad esempio, lo scorso anno dopo una grande stagione ha avuto un calo fisico dopo febbraio. Poi vogliamo proteggere Marko Guduric e lo stesso Nebo. È impossibile pensare che un ristretto numero di giocatori tenga botta per così tante partite al di là degli infortuni. Cercheremo di avere una squadra che possa essere il più efficiente possibile”.
Vlatko Cancar: “Quando ero quando ero a Treviso, Maurizio Gherardini ha fatto sua la filosofia di trovare giocatori da rigenerare per averli per qualche anno ad alto livello. Cancar ha enormi possibilità e l’ha dimostrato prima di infortunarsi. Ci sembra che stia recuperando bene e pensiamo che possa tornare a essere il giocatore che era. E’ ancora giovane e vogliamo aiutarlo perché sarebbe poi un giocatore molto forte”.
Ettore Messina sulla nuova EuroLeague: “Tutti dicono che le due greche e i club turchi e il Real Madrid sono dentro. Quindi sono cinque squadre e resta un posto anche teoricamente senza parlare di Barcellona o Monaco. Questa è la realtà di EuroLeague: tutte si sono rinforzate e abbiamo aspettative, ma gli ambienti che dimostreranno più coesione in campo e fuori faranno risultato. È una stagione di transizione in attesa delle 24 squadre in due gironi. Ma il format è difficile da accettare”.
Ettore Messina sulla seconda stagione di Armoni Brooks – “Spero che riparta da dove aveva finito, innanzitutto, e che continui a darci quel tipo di qualità che ci ha dato magari facendo un ulteriore passo in avanti a livello di capacità di giocare col contatto però insomma mi sembra che abbia fatto una bella estate ed anche fisicamente è pronto”.