LBA - Milano, in Supercoppa si ripropone il "vecchio" problema del play

25.09.2023 19:00 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
LBA - Milano, in Supercoppa si ripropone il "vecchio" problema del play
© foto di Savino Paolella

L'Olimpia Milano è stata protagonista di una grande preseason ma alla prima gara ufficiale della stagione è arrivata una sconfitta contro Bologna, nella semifinale di Supercoppa, che ha evidenziato il problema del play già pagato lo scorso anno in EuroLeague. Le amichevoli avevano messo in luce Kevin Pangos e la sua intesa ritrovata con Alex Poythress, ma contro Bologna il play canadese è nuovamente scomparso, chiudendo in 23 minuti addirittura con valutazione negativa di -2: 2 punti, 1/2 da due, 0/3 da tre, 2 palle perse. Tanti minuti e una condizioni fisica ancora da ritrovare? Possibile, anche considerato quanto il giocatore, causa infortuni, abbia giocato la scorsa stagione. E questa è la speranza dell'Olimpia e dei suoi tifosi. Nel post gare coach Ettore Messina non ha nascosto di essersi pentito di non aver schierato Maodo Lo, appena rientrato da Manila dove ha vinto i Mondiali. "Lui è arrivato che il primo giorno non stava bene e si è allenato pochissimo. Volevo farlo giocare, ma non me la sono sentita e non volevo metterlo in difficoltà. Tornassi indietro lo farei giocare". Rispetto alla scorsa stagione c'è il tedesco ma anche Diego Flaccadori, al momento alle prese con un infortunio. Vedremo se basterà nel caso in cui Pangos dovesse rivelarsi anche quest'anno poco utile alla causa dell'Olimpia.

Intanto sarà interessante capire che ruolo avrà durante la stagione Giordano Bortolani. Il classe 2000 ha dimostrato di essere uno di quei giovani che "non ha bisogno del pannolino" citato in estate da Messina, ma anzi ha una grande personalità e soprattutto un talento evidente. Contro Bologna 12 punti in 14 minuti, il terzo migliore per Milano dopo Shields e Mirotic. I due che già nelle amichevoli avevano fatte vedere grandi cose ma che evidentemente non bastano, da soli o quasi, a vincere le gare come quella giocata a Brescia. E poi c'è Devon Hall, che confermato dalla società non sembra da tempo dimostrarsi l'alternativa offensiva che forse manca quando la squadra si ferma.

Resta quindi l'amaro in bocca per il risultato, ma degli ottimi segnali sono arrivati. Shavon Shields è in grande forma e sembra più che mai pronto a guidare i compagni, scongiurando ovviamente eventuali infortuni nel corso della stagione. E poi c'è Nikola Mirotic. Di presentazioni non ne ha bisogno, è probabilmente il più talentuoso giocatore in Europa e si vede. Fa canestro ma non solo. Nei primi esperimenti schierato anche come ala piccola nel "quintettone" non ha mostrato grandi difficoltà a rendersi protagonista della causa. Potrebbe essere una soluzione molto efficace in diverse situazioni, soprattutto in Europa. 

Ciò che è certo è che sia per Milano che per Bologna bisognerà attendere il recupero al meglio dei reduci dal Mondiale. Nicolò Melli, Pippo Ricci, Stefano Tonut e Johannes Voigtmann hanno giocato a Manila fino a due settimane fa, e si è visto anche nella semifinale. Così come per Achille Polonara e Alessandro Pajola dall'altra parte, anche se il play classe 1999, probabilmente anche per una questione di età e di ruolo, non sembra aver accusato troppo il colpo. Mentre Cordinier e Shengelia hanno avuto più di una settimana in più per riposarsi poiché usciti prima dalla competizione FIBA e hanno mostrato, insieme ai compagni, forse un pizzico in più di voglia di voler vincere. Nonostante il cambio allenatore la Virtus appare unita più che mai, e questo successo aiuterà a consolidare il giovane rapporto tra Luca Banchi ed i suoi nuovi giocatori. Ma "è il basket di settembre", come ha detto Trinchieri. La crescita delle due squadre passa anche da questa coppa, ma i risultati che contano davvero sono attesi nei prossimi mesi. Anche se chi vince ha sempre ragione.