Spurs, impresa al United Center: Wembanyama gela Chicago con la tripla della vittoria
Victor Wembanyama firma il colpo che zittisce lo United Center: dopo una serie di palleggi contro Nikola Vucevic, il francese segna la tripla del sorpasso nel “money time” e chiude una serata NBA scintillante, guidando San Antonio all’ottava vittoria stagionale (117-121). La sfida tra due delle sorprese di inizio stagione mantiene le promesse: i Bulls, senza il loro miglior elemento di quest’anno, Josh Giddey (caviglia), difendono con coraggio il parquet di casa, ma cedono all’ultimo lampo del fenomeno degli Spurs. Il copione si scrive nel quarto periodo: difesa texana che si compatta e palloni pesanti indirizzati a Wembanyama, glaciale dall’arco e lucido nelle letture.
Titolarità per Kevin Huerter (23 punti), che insieme all’ex Spurs Tre Jones e ad Ayo Dosunmu (20 punti a testa) accende l’attacco di Chicago, orientato dal perimetro. Dopo un primo tempo vissuto inseguendo e poi chiuso avanti di misura (64-63), i Bulls allungano nel terzo: Jones fissa e scarica, Huerter punisce da tre per il 98-89, quindi replica dall’angolo per il 104-91, con il ritmo di casa apparentemente sotto controllo. San Antonio, però, risponde alzando la pressione e alimentando Wembanyama: niente forzature, letture pulite, come il rifiuto della tripla per servire Keldon Johnson sotto canestro (poi pulito a rimbalzo da Luke Kornet).
Chicago resiste anche dopo minuti a secco, mantenendo qualche possesso di margine, mentre Stephon Castle (19 punti, 11 assist) orchestra con maturità e serve Kornet per la schiacciata. A meno di due minuti, Dosunmu timbra una tripla pesante (114-109), ma gli Spurs restano lì: nuovo dunk di Kornet su invenzione di Castle, poi il takeover di Wemby. Prima una tripla “in prima intenzione”, quindi un isolamente fotocopiato sopra la stessa vittima per rimettere avanti San Antonio; Huerter prova a rispondere, ma la palla si stampa sul ferro. Il finale è tutto degli Spurs: esecuzione, sangue freddo e il talento generazionale di Wembanyama che congela l’arena.
Wembanyama maiuscolo: 35 punti con percentuali d’élite (11/19 dal campo, 6/9 da tre, 10/10 ai liberi), più 12 rimbalzi, 5 assist e 5 stoppate, per una valutazione 50 — nessuno nella storia aveva mai combinato 35+10+5+5 con 5 triple in NBA. I Bulls perdono smalto dopo un avvio da leader a Est: il record scivola a 6-4 con tre sconfitte consecutive (prima casalinga), e il sesto posto ora va difeso in un road trip insidioso (Pistons, Jazz, Nuggets, Blazers). La partita racconta il passaggio di consegne nel finale: da Chicago, che ha tenuto ritmi e margini, a San Antonio, che ha imposto talento e dettagli. Firmato: Victor Wembanyama, l’ago della bilancia.