I campioni d'Italia in pillole: Stefano Tonut

11.07.2019 13:46 di Marco Garbin   vedi letture
I campioni d'Italia in pillole: Stefano Tonut
© foto di Ufficio stampa Reyer

Se il detto "buon sangue non mente" fosse certezza, Stefano Tonut ne sarebbe prova provata. Di certo il basket lo avvolge fin dalla nascita e su questo la mano sul fuoco possiamo ben mettercela.
Figlio di Alberto, cestista iridato in Francia nel 1983, natio di quella Trieste che da sempre "capta" cultura e passione per il basket che arrivano dalla vicina Ex Yugoslavia, nasce a Cantù nel 1993.
E quella Trieste riserva un'accoglienza sempre carica d'amore per quel giovane campione che, anche se veste colori diversi, sente sempre un po' suo.
Ma, se il destino fosse stato avverso, la palla a spicchi avrebbe potuto perdere prematuramente uno dei suoi talenti. Il giovane cestista è infatti chiuso nell'ottusita dei tanti allenatori che vedono in lui solo un "figlio di papà", cosa che lo ferisce a tal punto da voler tornare al calcio, sua passione e sport in cui male non se la cava.
Per fortuna Monfalcone gli da credito e le giovanili ne sono la prima, prima del suo approdo alla Pallacanestro Trieste.
I primi tempi in biancorosso non sono entusiasmanti ma il giovane Stefano ha fame di imparare e talento, e le due cose vanno molto d'accordo.
Il 2014/15 "il mulo" letteralmente esplode, trascinando Trieste in una stagione che si chiude solo ai play-off e destando la viva attenzione delle grandi: Bologna, Venezia e Milano hanno gli occhi addosso alla giovane guardia. Sarà Venezia a spuntarla.
Nella massima serie il minutaggio e le prestazioni vanno progressivamente aumentando e nei play-off entra in quintetto base. Nel contempo arriva la chiamata di coach Messina che lo veste d'azzurro.
Con la Reyer la maturazione è costante. La sua visione di gioco, la velocità negli inserimenti, la precisione al tiro e la sua tenacia lo rendono un punto fermo dei lagunari e, in più occasioni, la sua grinta si rivela fondamentale per risolvere situazioni difficili (se non quasi compromesse).
Per snocciolare un po' di cifre: da 3.8 a 10.1 punti in media realizzati, dal 33 al 48 in percentuale nelle realizzazioni, da 0.9 a 2.4 negli assist.
Insomma grazie al suo fondamentale contributo arrivano anche le soddisfazioni dei due scudetti intervallati dall'Europe Cup.
Oggi non si può sapere dove, con costanza e dedizione, il suo talento lo potrà portare ma, di certo, l'augurio è che il futuro di questo giovane campione sia ricco di meritati successi.